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Restrizioni Covid da vergogna
La mia bimba è stata ricoverata per infezione urinaria. Ho trovato personale gentile e disponibile (ovviamente ci sono anche quelli più freddi, ma non rappresentano la maggioranza). Purtroppo però, devo segnalare che ad Agosto 2022 le restrizioni COVID rasentino il disumano e anche il ridicolo: un genitore o tutore si ritrova a doversi trattenere col bambino, non può essere sostituito se non in via definitiva e si ha diritto a una sola visita giornaliera di 45 minuti, a patto che si lasci la stanza. Trovarsi col proprio figlio malato, col divieto di non poter lasciare la stanza neppure per una passeggiata in corridoio, senza possibilità di rotazione con altri parenti senza possibilità di condividere quella piccola ora con qualcun'altro. Come se un bebè fosse un pacco postale da poter lasciare così, a corsa, perché non possiamo stare in due (familiari) nella stessa stanza. Oltretutto al tutore non spettano i pasti, come se la presenza di un adulto fosse quasi facoltativa. Ovviamente al genitore spetta una poltrona, come se un bebè fosse abituato sempre e comunque a dormire nel suo lettino da solo, senza il contatto, o comunque come se chi accompagna non avesse diritto ad un minimo di comodità o riposo, avesse a prenderci gusto ad andare all'ospedale. Il lettino ha delle protezioni pesanti e assai scomode da maneggiare, tanto è che spesso va chiamato il personale per tirare su la sbarra. Il personale ti invita a chiamarlo per ogni esigenza, ma con un bebè di otto mesi che acchiappa tutto, salta, striscia, si tira su e mette tutto in bocca, si dovrebbe suonare quel terribile campanello ogni cinque minuti e quindi alla fine si evita e diventa tutto dannatamente problematico. Anche la politica della sostituzione in via definitiva è uno schifoso ricatto, io, dopo 4 notti (di cui una senza dormire perché al pronto soccorso) e tre giorni, non ho diritto ad un giorno di stacco perché chi mi sostituirà va testato dal COVID e se io ritorno vado testata un'altra volta: non sia mai, alla fine nella stanza ci sono solo dei bambini, mica ne vale la pena fare un test in più. Questo contorno fatto di restrizioni e scomodità, rende l'esperienza in pediatria pessima, malgrado un personale che cerca di fare il possibile. Ogni Usl adotta misure differenti e le restrizioni COVID sono spesso scelte politiche e non pensate per la salute e l'essere umano.
Il reparto Pediatria Lotti di Pontedera è stendardo di queste scelte che lasciano il bambino in ultima posizione, visto che si crede che la persona che si prende cura di lui non abbia bisogno di nessun tipo di attenzione. È ingiusto che l'umanità passi a traverso l' operatore di turno che si prende la responsabilità di fare uno strappo alla regola: le regole vanno cambiate visto che un genitore più sereno renderà un bambino malato più tranquillo. Esperienza distruttiva.
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