Dettagli Recensione

 
Ospedale Policlinico Tor Vergata di Roma
Voto medio 
 
2.3
Competenza 
 
3.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
2.0

DISORGANIZZAZIONE ASSOLUTA

Ho accompagnato mia moglie, con forte miopia, per una visita completa, con fondo oculare e un aggiornamento optometrico accurato, dal momento che da mesi accusava un ulteriore calo della acuità visiva. L'appuntamento era alle 9:00. Dopo una attesa di un'ora in piedi nel corridoio esterno al reparto, insieme ad una gran folla di altri pazienti, tutti anziani e tutti in piedi, siamo stati chiamati dentro il reparto. Dalle 10:00 alle 11:00 mia moglie è stata vista da un giovane in camice bianco dall'aspetto un po' insicuro, che alla fine emetteva il parere di dovere semplicemente potenziare la gradazione delle lenti in uso. Rimandata a stare per un'altra mezz'ora nel corridoio del reparto (in piedi insieme ad una gran massa di anziani altrettanto in piedi, visto che le sedie disponibili nel lunghissimo corridoio erano solo 10 e tutte occupate), alle 11:00 la chiamava nell'ambulatorio un altro medico, dall'aspetto più maturo, che, prova e riprova anche lui, decretava che NO, non si trattava di potenziare le lenti, bensì di cataratte in via di "maturazione", che andavano riviste dopo sei mesi, per una ipotesi di intervento. Alle ore 12:00 ci rimandava via con una prenotazione di nuova visita a sei mesi, ma ci congedava senza alcun referto (obbligatorio?) sull'esito della visita.
In conclusione (senza entrare nel merito della competenza professionale, soprattutto del secondo sanitario), denuncio disorganizzazione sia sul piano assistenziale medico (tre ore sono troppe!), che su quello logistico (tutti in piedi!).

Patologia trattata
Miopia.
Esito della cura
Nessuna guarigione

Commenti

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Inviato da Claudio
12 Aprile, 2018
Oggi, 11 aprile 2018, alle ore 9:30, ho accompagnato mia moglie a una visita di controllo oculistico, prescritta-le "a sei mesi" dall'ottobre precedente, al fine di verificare la "maturità" di una qual certa cataratta, colà affermata la vera causa del lamentato aumento della miopia. Ho scritto anche in quella occasione una recensione assai negativa per il trattamento ricevuto, che intitolai "DISORGANIZZAZIONE ASSOLUTA" che non ha sortito alcun esito e alla quale rimando come premessa di questa.
Oggi, infatti, attenendomi ancora solo a fatti realmente accaduti, devo confermare con estremo vigore che, sul piano organizzativo, il reparto non solo non è affatto migliorato, ma mi è apparso ancora più disorganizzato della volta precedente.
Solo alle 10:30 mia moglie, dopo una permanenza di 1 ora nel corridoio esterno, in piedi, data la presenza di sole sei sedie a fronte delle decine di anzianissimi pazienti presenti (molti anche obesi e con bastone), è stata convocata nel corridoio interno degli ambulatori, dentro una stanza con un vero e proprio alveare di ragazzini in camice bianco, i quali, senza alcuna parvenza di organizzazione, si sovrapponevano, si sgomitavano e si aggiravano sonnambulicamente per il corridoio e entravano-uscivano dalla stanza (entro la quale ne ho contati fino a 15 in contemporanea) tutti con un pezzo di carta in mano, di cui pareva non sapessero nemmeno cosa fare. Mi viene detto che costoro altro non erano che studenti "optometristi" (o forse specializzandi?) e non medici oculisti effettivi, di cui non si vedeva traccia.
Mia moglie é stata testata alla tavola optometrica da quattro di questi ragazzi contemporaneamente. Al termine dei pochi minuti di tale controllo, le hanno messo nelle congiuntive delle gocce midriatizzanti e l'hanno rispedita in corridoio ad attendere ... in piedi.
Alle 12:30, continuando a mancare ogni successiva attenzione da parte dei ragazzi in camice bianco (e men che meno di medici responsabili, che non si vedevano affatto), ho inviato lì per lì, dal mio cellulare, una e-mail di protesta all'URP, che nulla, ma proprio nulla, ha operato seduta stante per sbloccare la situazione.
Trascorsa così un'altra ulteriore ora in piedi nel corridoio, mi sono rivolto per l'ennesima volta ad uno dei ragazzi in camice bianco, e questo mi risponde, finalmente, che per la conclusione della visita occorreva attendere l'arrivo dell'oculista. Credevo di trovarmi fin dal mattino in una struttura oculistica e non dal mio ottico di fiducia!
Mia moglie veniva convocata solo alle ore 14:00 (!) in una altra stanza, ove l'ennesima specializzanda le controllava, finalmente, il fondo dell'occhio (in tempo appena utile a che la pupilla non si fosse nuovamente ristretta del tutto), mentre una seconda persona in camice bianco, ma apparentemente più anziana (responsabile?), senza mai aver detto una parola o lanciato uno sguardo di attenzione nè a mia moglie nè alla specializzanda che la stava trattando, trafficava col suo cellulare.
Finiti i controlli, ho dovuto espressamente chiedere che ci rilasciassero il referto della visita e, dopo un po’ ce ne viene fornito uno con timbro e firma di medico fisicamente ignoto.
Ce ne siamo andati via scuotendo persino la polvere dalle suole delle nostre scarpe e ripromettendoci, non solo di non mettere mai più piede in quel reparto, ma anche di scrivere la presente.
Non ci credo, ma mi auguro che questa seconda recensione sulla disorganizzazione del reparto (cinque ore per concludere una visita pseudo-oculistica!), possa servire a far indirizzare qualche serio richiamo della Direzione Sanitaria a coloro che (non li conosco e non intendo sapere chi siano) di questa Struttura Oculistica e della sua (Dis-)Organizzazione ambulatoriale e didattica sarebbero titolari.

Claudio
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