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Esterrefatta e indignata
Ho purtroppo passato tre giorni buttata (perché è così che si ritrova la gente li dentro) nell'OBI del pronto soccorso del policlinico Tor vergata. Mi è stato diagnosticato un ennesimo ascesso peritonsillare a distanza di tre giorni dalla fine della terapia antibiotica, che avevo fatto sempre per curare una forte tonsillite. Gli otorini avrebbero voluto mandarmi a casa dopo un giorno di permanenza presso l'OBI chirurgica, poiché per loro avrei potuto continuare la terapia tranquillamente a casa. Li ho implorati di farmi stare qualche giorno ancora lì, così da poter fare antibiotico endovena, risultante essere purtroppo l'unica via di somministrazione in grado di combattere questa forte infezione. L'otorino mi ha risposto "se le fa piacere stare qui, la rivaluteremo lunedì". Come se a me facesse piacere rimanere in quell'accampamento. Mi auguravo di essere portata in reparto, come successe in un altro ospedale quest'estate, e invece no. Mi avevano già fatto questa grande cortesia a farmi stare lì, figuriamoci. In questi tre giorni ho avuto modo di constatare la presenza di una forte disorganizzazione all'interno di questo PS. Nessuno (tra medico di turno del PS e infermieri) era in grado di rispondere ad alcun tipo di domanda relativa a qualsiasi tipo di richiesta. Il giorno prima il chirurgo che mi seguiva passava in OBi e davanti alla mia barella diceva all'infermiera che il giorno dopo avrei dovuto fare dei prelievi dandole in mano le etichette; ma il giorno dopo nessun infermiere mi ha fatto prelievi e, alla richiesta di informarsi perché io ero sicura che li avrei dovuti fare, l'infermiera mi ha risposto che nelle consegne della collega del giorno prima non vi era annotazione di queste analisi. Mi veniva comunicato che a un certo orario sarebbe passato l'otorino a visitarmi dopo la prima valutazione dell'ascesso. L'otorino non è mai passato e nessun medico o infermiere mi ha saputo dire nulla. Inizialmente me la prendevo con medici e infermieri con i quali mi relazionavo, ma poi stando lì e camminando per le corsie del PS, mi sono resa conto che purtroppo la colpa non è nè di medici nè di infermieri, ma del fatto che il personale è minimo rispetto al numero di pazienti presenti dentro. Grazie a Dio non ho fatto parte dei casi gravi, ma mi chiedo se così fosse stato, cosa ne sarebbe stato di me. Mi sono ritrovata ad ascoltare una conversazione tra un'infermiera e la sorella di una paziente ricoverata in OBI insieme a me, la quale si lamentava per non essere stata sottoposta a medicazione di ferita, che purtroppo in una situazione del genere medicare una ferita non è una priorità! Si diventa una priorità, FORSE, nel momento in cui si diventa un caso GRAVE.
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