Dettagli Recensione
Abbandonati al nostro triste destino
La nostra sfortuna è quella di essere capitati con il medico sbagliato, che ha considerato sin dall'inizio mia madre, operata di tumore alla vescica, come un malato terminale; per cui, oltre ad non essere seguita come doveva, ci faceva perdere tempo in visite inutili, come quella con la radioterapista che, dopo lunghe ore di attesa, ci disse che non poteva fare nulla perché l'oncologo, il dott. Formica, non l'aveva informata sul quadro clinico di mia madre (l'appuntamento era stato preso da lui). Poi un giorno ci fa chiamare dall'infermiera per sapere se mia madre a 69 anni fosse in menopausa. Potete immaginare la mia risposta. Comunque ora mia madre non c'è più, probabilmente il suo destino era già segnato perché la patologia che aveva era una delle più aggressive, ma se a Tor Vergata non ci avessero fatto perdere tempo in lunghe attese, visite inutili (per leggere una Pet ci sono voluti 2 giorni e inseguimenti telefonici per non essere mai richiamati), forse mia madre avrebbe avuto alcuni mesi della sua malattia più vivibili. Invece nulla! Solo alla fine abbiamo trovato dei medici molto bravi e competenti in un'altra struttura ospedaliera, in cui l'hanno trattata come un malato ma non "terminale" (purtroppo per lei non c'era più nulla da fare).
Commenti
Nella prima visita la dottoressa ci ha prenotato la Pet, ma non ci ha detto che dovevamo fare le analisi, quindi slittata di una settimana..
Il primo colloquio con la radiologia prescrive a papà il cortisone, dicendomi che serviva per il dolore, ma poi l'oncologa ci informa che per la Pet il cortisone può essere letale.
Finalmente arriva il giorno della Pet, ma ahimè l'oncologa non ha segnalato che tipo di Pet fare..
Cambierò ospedale.
Di sicuro mia sorella non si sarebbe salvata, ma a livello umano non ci siamo proprio in questo reparto.
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