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Asma in paziente con lieve eosinofilia e prurito
Nell'ottobre 2021 giungo casualmente presso lo studio del dottor Migliara. Da tre anni, infatti, nel periodo compreso fra la fine di settembre e l'inizio di ottobre, il medico mi diagnostica "bronchite asmatiforme resistente alla terapia antibiotica" di cui non comprende pienamente le cause. Dopo l'ennesima spirometria e radiografia toracica mi prescrive una visita pneumologica, consigliandomi il Policlinico di Milano. Qui, per mia fortuna, mi accolgono il dottor Giovanni Migliara e la sua assistente, che dopo una prima raccolta di informazioni, la visione dei referti e una prima visita, iniziano a riflettere sulla mia sintomatologia che si accompagna sempre a una sintomatologia pruriginosa a livello anale. Tra i documenti presentati, il dottore evidenzia una lieve eosinofilia che poteva essere messa in relazione alla mia asma, ma vuole comprendere se la presenza di queste cellule nel sangue (eosinofili) possa essere causata da una infestazione da elminti. Dall'anamensi che ne segue, infatti, il dottor Migliara evince che tutta la serie di disturbi intestinali potessero essere ricondotti ad una infezione da parassiti. Infatti qualche anno prima, dopo mesi e mesi di prurito, avevo persino fatto una visita infettivologica all'ospedale Sacco, da cui ne uscii molto sfiduciata sulla possibilità di liberarmi dai miei sospetti parassiti. Il medico mi liquidò con un "lei è sfortunata, anche per il lavoro che fa (educatrice scuola d'infanzia) non si preoccupi, del resto i parassiti sono poco studiati in medicina e non causano molto se non un po' di prurito anale". Mi chiese comunque di fare una serie di esami delle feci e scotch test per poter confermare il mio sospetto. Per anni ho fatto più e più volte questi esami, risultati sempre negativi. Cominciavo a pensarmi una visionaria e forse anche i medici che mi visitavano...
Di fronte a questo quadro il Dott. Migliara, pensando fortemente a una parassitosi intestinale, che a sua volta potesse essere corresponsabile dell'asma bronchiale (vista la presenza degli eosinofili nel sangue) mi consiglia comunque una spirometria completa ma, soprattutto, si interessa di come poter diagnosticare i miei parassiti. A quel punto chiama una collega microbiologa, si confronta e insieme decidono di ripetere gli esami parassitologici e di cercare di rimuovere il possibile parassita nel momento in cui si presenta l'intenso prurito anale.
Insomma, dopo ben quattro anni, riesco a rimuovere un parassita nella sua interezza e a farlo analizzare. Si tratta di un "verme adulto di Enterobius vermicularis".
A questo punto, finalmente, esco dal tunnel, non sono una "nevrotica" e raggiungo il dott. Migliara addirittura con una foto del parassita ed immediatamente mi mette in contatto con un infettivologo di sua fiducia, convinto che il problema sarà risolto.
Devo ringraziare con tutto il cuore il dottor Giovanni Migliara che non si è limitato a una visita superficiale e disinteressata, ma che ha cercato con attenzione di analizzare a 360° la mia condizione, aprendomi alla speranza di una completa guarigione.
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