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RICOVERO REPARTO COVID
Il giorno 13 luglio, all'ottavo mese di gravidanza, a causa del sorgere di una malattia (Colestasi Gravidica) che a volte viene nelle fasi finali di gestazione, ed essendo affetta da COVID, visti i valori un po’ alti, il mio ginecologo mi consigliava il ricovero presso una struttura adeguata, in questo caso l'Ospedale Gemelli, causa forza maggiore, pur non essendo quella da me scelta per partorire.
Sono arrivata alle ore 15.00 e, dopo i dovuti accertamenti, mi hanno accolta in un tendone, dove sono rimasta per circa 3 ore. Inizialmente ero sola, mi hanno effettuato il monitoraggio, comunicato che purtroppo nel reparto adibito a malati di Covid non cerano posti liberi e che eventualmente avrei dormito nel tenda; per cui, vista la situazione e non essendosi alzati di molto i valori, alle 17.00 venivo dimessa e sono tornata a casa.
Il giorno 15 luglio, con il peggiorare della situazione, prurito insopportabile e quant’altro, mi recavo di nuovo, consigliata dal mio ginecologo, presso il pronto soccorso dell’Ospedali Gemelli, dove mi hanno di nuovo posta nel tendone dalle ore 14.42 fino alle 19.42; nel frattempo mi hanno fatto di nuovo il monitoraggio e ripetute le analisi e nient’altro, dicendo che i valori della malattia citata non erano preoccupanti, mentre il mio Ginecologo era abbastanza allarmato. Dopo tutto questo tempo mia madre, che era lì tutti giorni seduta su un muretto fuori dal pronto soccorso, si è permessa di chiedere notizie alla dottoressa di turno (non ricordo il nome altrimenti lo citerei) che le rispondeva in malo modo, dicendo di chiedere a sua figlia (non si può rispondere così!) e debbo dire che anche le infermiere non sono state molto garbate.
Il giorno 16 luglio, vista la situazione che peggiorava, alle ore 2.07 di notte mi recavo di nuovo in Ospedale fino alle 6.44, quando venivo di nuovo dimessa non avendo posti disponibili nel reparto Covid, essendo io ancora positiva.
La Domenica 17, essendo di molto aumentati i valori della colestasi, il mio ginecologo mi consigliava di recarmi presso il Policlinico Casilino (la struttura da me scelta per il parto)dove, dopo aver effettuato il tampone come da prassi, la fortuna ha voluto di essere diventata negativa (l’addetto di turno contento mi ha persino baciata, come al Gemelli!!!). A quel punto mi hanno ricoverata senza problemi, ed il giorno 19 davo alla luce il piccolo Leonardo, nato un mese prima, mediante parto cesareo, in mezzo ad un marea di persone gentili e garbate, che tra l’altro conoscevo bene in quanto mia sorella ha partorito 2 figli in quella struttura ( dove una nota di merito va data a tutto il personale della sala parto) di cui devi dire ne parlano tutti bene.
Per tutto quanto sopra raccontato, volevo avvisare qualsiasi gestante si trovasse nelle condizioni in cui mi sono trovata io, se affetta da COVID (purtroppo può capitare, soprattutto in questo periodo) di scegliere qualsiasi struttura di pronto soccorso ad eccezione del Policlinico Gemelli, reparto ostetricia.
Spero di essere davvero utile a qualcuno perché, per una donna, questo è il momento più bello della vita e non si può finire in mano a professionisti che si permettono di comportarsi in questo modo, nell’Ospedale che tra l’altro viene chiamato Vaticano III!!!
Gestante delusa.
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