Dettagli Recensione
Chirurgia Vascolare… e non solo
Sono stato ricoverato tre volte al Policlinico Gemelli di Roma: nel 2018, nel 2020 e, più recentemente, nel febbraio di quest’anno.
La diagnosi che mi condusse al primo ricovero fu di “aterosclerosi coronarica con stenosi di coronaria destra e ramo discendente inferiore della coronaria sinistra. Stenosi della carotide interna sinistra e ipertensione”.
Il primo ricovero fu nel reparto di Medicina D’Urgenza e, in due successivi interventi di coronarografia, le stenosi che si evidenziarono furono trattate con angioplastica e inserzione di due stent medicati, rispettivamente nella coronaria destra e nella discendente anteriore (dott. Domenico D’Amario).
Il secondo ricovero fu nel reparto di Cardiologia dove, a seguito di ulteriore coronarografia, si rilevò una restenosi intrastent subocclusiva focale sulla coronaria destra che comportò un nuovo trattamento angioplastica e inserzione di un ulteriore stent medicato (dott. Domenico D’Amario).
Il terzo ricovero nel reparto di Chirurgia Vascolare si è reso necessario per la presenza di una placca fibrocalcifica del bulbo origine della carotide interna, di lunghezza di circa 20 mm., determinante stenosi dell’80-85% del lume del vaso (VPS 385cm/sec). L’intervento ritenuto urgente per l’entità della stenosi è stato di endoarteriectemia carotidea sinistra con chiusura della arteriotomia su patch.
Una esperienza personale, quindi, non comune che nell’arco di circa quattro anni mi ha consentito di poter valutare gli ottimi standard qualitativi professionali offerti dalla struttura ospedaliera nella quale sono stato ospitato. Tre degenze, dunque, in reparti diversi ma con un livello di professionalità, assistenza e confort assolutamente di rilievo.
Caratteristiche queste che, a mio giudizio, pongono il Gemelli come riferimento per tutte le altre strutture ospedaliere nazionali.
Questa però è solo una parte della mia valutazione in quanto dopo quest’ultima dimissione non posso assolutamente esimermi dal sottolineare quanta attenzione, disponibilità e umanità è stato possibile riscontrare nella struttura per ogni livello di mansioni che il personale ricopre nelle varie aree professionali. Sentirsi “a casa, lontano da casa quando si è particolarmente vulnerabili, per un problema di salute che ti affligge”, non può non essere apprezzato. L’esperienza che ho vissuto è stata tale che nel reparto di Chirurgia Vascolare ho trovato medici che mi hanno affiancato ancor prima che io fossi fisicamente nel reparto e ciò solo in funzione della gravità della mia patologia.
Quest’ultimo intervento, infatti, urgente per stenosi carotidea dell’85%, era stato programmato per il 18 Gennaio (inizio pre-ospedalizzazione) e successivo intervento il 20 Gennaio. Il risultato del Tampone molecolare per Covid 19, propedeutico al ricovero, risultò però inaspettatamente positivo e bloccò ogni programma.
Nonostante le mie “credenziali” vaccinali per Covid fossero di ben due dosi oltre alla dose “booster”, la rilevata positività, nonostante la gravità della stenosi carotidea, portava inevitabilmente all’isolamento fiduciario, affidando l’unica possibilità di intervento ad un risultato negativo di un nuovo tampone molecolare. Ciò finalmente avvenne il 9 Febbraio con un Tampone molecolare negativo effettuato in un’altra struttura ospedaliera.
Il 15 Febbraio, pertanto, veniva riprogrammato il ricovero e l’intervento ma il nuovo tampone effettuato al Gemelli per la pre-ospedalizzazione dava ancora una volta un risultato positivo.
Solo grazie alla disponibilità, alla profonda umanità e senso di responsabilità della dott.ssa Francesca De Nigris e del dott. Claudio Vincenzoni la procedura di ricovero non si è ulteriormente interrotta.
Entrambi, dopo colloquio con la Direzione Sanitaria della struttura, mi convocavano direttamente al reparto di Chirurgia Vascolare, mi ospitavano in una camera singola e provvedevano alla effettuazione di un nuovo prelievo per tampone molecolare che nella tarda serata confermava la mia negatività. Grazie a loro, quindi, il programma di intervento chirurgico aveva trovato finalmente una soluzione.
Il mio grazie e la mia riconoscenza è per loro e non solo; esso va a tutto il reparto di Chirurgia Vascolare. Non posso infatti non menzionare anche il dott. Federico Pascucci e la dott.ssa Federica Donato e tra il personale paramedico Giulia, Bianca e Martina per il loro affiancamento professionale e le loro cure.
Un reparto con il suo personale sempre a fianco del malato, un reparto con un Direttore, il prof. Yamume Tshomba, quotidianamente presente con la sua cordialità e con il suo incoraggiante sorriso.
“A casa, dunque, lontano da casa” condividendo i problemi e le apprensioni del malato, affiancandolo oltre misura, incoraggiandolo e rasserenandolo.
Un reparto, tra l’altro, che procede nella ricerca e nella sperimentazione in collaborazione con altre strutture internazionali. Ho acconsentito, infatti, a un prelievo ematico e alla raccolta della mia placca fibrocalcifica carotidea, causa della mia stenosi, per un programma di studio e ricerca coordinato dal dott. Tinelli.
Ebbi modo di conoscere “QSalute” casualmente, al termine del mio secondo ricovero, e ritengo, ora come mai, che l’esperienza di ciascuno debba trovare la giusta collocazione. Ciò sia per stimolare eventuali necessari miglioramenti che per ringraziare chi in questo particolare settore non solo svolge la propria attività ma fornisce volontariamente anche contributi che in queste situazioni sono più che mai graditi e arricchiscono la sanità con quel valore umano che risulta quanto mai indispensabile in questo settore.
Grazie, dunque, al Gemelli e al personale tutto di Chirurgia Vascolare per avermi aiutato a superare ancora una volta una fase critica della mia salute.
Alberto Spaggiari
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