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Pieloplastica retroperitoneale robotica
Al Gemelli si sa, i casi trattati sono tanti, ma avendo all’epoca solo 33 anni e due bambini a casa di un anno e mezzo appena, ho cercato un ospedale che a Roma fosse definito eccellenza sanitaria.
Forse, ma non per urologia. Nonostante fosse un intervento programmato, per assenza di posti letto mi hanno mandato nel reparto di week surgery, e ringrazio solo e soltanto gli infermieri che sono stati tutti davvero umani e competenti, ma i chirurghi non ne parliamo proprio. In teoria mi ha operata il dott. Sacco, per più di 4 ore di intervento. Ad oggi non so nemmeno come sia fatto. Mai passato a vedere come stavo dopo l’operazione, mai una rassicurazione o semplicemente venirmi a dire come era andata. Solo di tanto in tanto inviava gli specializzandi a controllare. Si è perfino dimenticato di somministrarmi come terapia l’eparina. Dopo quasi un anno dall’intervento sono punto a capo, il problema non è stato risolto, ho di nuovo gli stessi sintomi, calice ureterale ingrossato e capacità di scarico pressoché invariata a prima dell’intervento. Per parlare con l’urologo, impresa impossibile. Sono talmente tanti pure gli urologi che, ogni volta che andavo al controllo, erano diversi e Sacco era sempre non disponibile.
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