Dettagli Recensione
Carcinosi peritoneale
Condivido, stiamo vivendo la stessa cosa con mio marito per una carcinosi peritoneale, gli oncologi non sapevano nemmeno che aveva fatto il secondo trattamento pipac. L'oncologia non sa cosa fa la chirurgia... non ascoltano pazienti e parenti, non fanno terapie integrate... solo chemioterapia, ma nemmeno una dieta suggeriscono; e tutto ciò che si può fare in più si fa in privato.
A volte, non essendo possibile il ricovero tramite reparto o pronto soccorso (non c'è mai posto) abbiamo optato per ricovero al reparto a pagamento, per essere seguiti meglio e ritrovarci invece con dottori dal poco tatto che alla domanda "quanto mi resta da vivere?" Rispondono: "non lo sappiamo, poi dal primo tumore sono già passati 3 anni, non è poco".. Complimenti, meno male che è un ospedale cattolico.
Mio marito ha 44 anni e abbiamo un figlio di 4 anni... sono molto delusa! Fanno il minimo previsto dal protocollo che può fare qualsiasi altro piccolo ospedale.
Dolci e carine le infermiere, ma distanti e arroganti i giovani medici. Da una struttura del genere mi aspettavo molto di più.
Commenti
Vogliamo parlare dei ricoveri? Non c’è mai posto in reparto e se stai veramente male ti dicono di andare al PS (un "girone infernale") dove una volta abbiamo passato 3 giorni e ne siamo usciti solo grazie ad un chirurgo che le ha trovato un posto a pagamento. Idem nell’ultimo ricovero: in “lista d’attesa” da 1 settimana con occlusione intestinale, solo grazie al chirurgo siamo riusciti ad entrare nel reparto solventi. Nessuna spera di campare 100 anni con questa malattia, ma un minimo di umanità te la aspetti.
Le cose sicuramente sarebbero andate male comunque, considerando la gravità, ma forse se loro considerassero anche altre terapie come l'ipertermia esterna associata alla chemio (che mio marito faceva privatamente e stava dando ottimi risultati), integratori naturali e, non ultimo, l'aiuto psicologico, forse mio marito come molti altri sarebbe vissuto di più. Il mio unico rammarico è che mio marito non ha voluto cambiare ospedale un anno prima, dopo la prima occlusione, sperava nel Pipac ... che gli avevano fatto pensare fosse la soluzione, invece lui rispondeva bene solo alla chemio sistemica associata all'ipertermia; infatti finchè ha fatto solo quella, nonostante la carcinosi, non sembrava nemmeno malato.
Poi hanno un'altra abitudine, non mettono mai nulla per scritto. Quando a maggio 2017 si resero conto della recidiva il dottore disse che avrebbe contattato il chirurgo e che doveva essere subito operato. A giugno, dopo un mese quindi, non lo aveva ancora chiamato e l'ho fatto io in privato, Pacelli non sapeva nemmeno dell'esistenza di mio marito... ed ovviamente non c'era una carta che dicesse che l'operazione era urgente e che l'oncologo si prendeva questo impegno, tutto solo a parole in corridoio senza nemmeno una visita, o al telefono. E tra ricoveri in privato e laparoscopie, abbiamo speso 13.000 euro, che avrei preferito usare per l'ipertermia esterna.
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