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Parto cesareo d’urgenza
Ho partorito ad aprile con un cesareo d’urgenza alle 4.00 del mattino perché invece di ascoltarmi mi hanno classificata come “troppo apprensiva e facilmente impressionabile”. Ero stata ricoverata 5 giorni prima con contrazioni molto forti e sono stata rimandata a casa con perdite di sangue neanche inserite nella lettera di dimissione, perché a loro detta “non era importante e le contrazioni non buone”. 5 giorni dopo la pressione mi si è alzata alle stella (ti credo, ero in condizioni penose in preda ai dolori) e mi hanno liquidata con una pastiglia dicendomi che mi avrebbero dimessa la mattina dopo e che stavo lì solo per precauzione, ma il problema era che ero troppo impaurita. Peccato che alle 3.00 di notte non ci vedevo più e faticavo a respirare. Le ostetriche e il personale, sicuramente disturbate dal fatto di essere state svegliate nel cuore della notte, hanno continuato a dubitare della gravità della cosa chiedendo se non ci vedevo perché avevo bisogno di occhiali e se non respiravo perché avevo mangiato troppo. Meno male che è intervenuto il personale della sala parto (ringrazio tanto tutte quelle fantastiche persone) e in seguito il chirurgo (grazie di cuore anche a lui) che ha detto che mi avrebbe fatto il cesareo. Il mio bimbo durante la gravidanza era sanissimo, alla nascita faticava a respirare ed è stato ricoverato prima in Tin poi in neonatologia. Mi hanno detto che lo avrei visto alla sera solo per farmi stare zitta e me l’hanno fatto vedere solo il giorno dopo, solo sotto mie minacce di denunce e di trascinarmi in Tin da sola. Porto ancora i segni di un evento che doveva essere gioioso e invece si è trasformato in un incubo. Per fortuna ora il mio bimbo sta bene; lo stesso non si può dire di me, che porto ancora, seppur lievi, i postumi dell’estrema incompetenza.
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