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Non ci andrò mai più
Mi reco in pronto soccorso per minacce d'aborto, 7° settimana. Dopo 3 ore di attesa, mi visitano un medico (tirocinante) e la dott.ssa Pizzoli, la quale contesta subito che io sia lì in quanto le perdite sono normali nei primi mesi. La informo che nei due giorni precedenti avevo vomitato anche i sorsi d'acqua, quindi ero molto disidratata, mi risponde (non senza sufficienza) che le donne africane non mangiano e non bevono eppure fanno dei figli stupendi. Infine decide di farmi fare un'ecografia, il giovane medico ha difficoltà ad usare il manipolo per l'eco transvaginale (anche a trovare il "buco"), la dott.ssa gli suggerisce come girarlo e rigirarlo, ma nessuno vede il battito, dopo un po' la dott.ssa dice di averlo intravisto, mi chiede se ho ancora il seno gonfio e le rispondo di no, mi chiede se ho dolori tipo mestruali e rispondo di sì. Scrive sul certificato che c'era il battito cardiaco e mi dice che sto benissimo... Ovviamente avevo perso il bambino, ma ho dovuto recarmi in un altro ospedale perché qualcuno me lo dicesse.
Mi chiedo se, in caso di incapacità di un apprendista o tirocinante, la dott.ssa avrebbe dovuto provvedere a visitarmi personalmente.. capisco che tutti debbano fare pratica, ma se c'é un medico esperto vicino é perché insegni, non perché liquidi i pazienti lavandosene le mani ed intravedendo battiti inesistenti.
ESPERIENZA TERRIBILE.
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