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La dottoressa che ha inserito il catetere a mio padre (Ugo Pascolin) ha detto che in futuro servirà l'impegnativa rossa per attivare l'assistenza domiciliare, in quanto ha reputato che non sia più necessario venga inserito in ospedale. Siamo ancora in attesa di tale impegnativa.
Ha anche sollevato una forte critica per avere fatto arrivare un paziente con infezione da KTC, dicendo che a quell'ora l'ambulatorio è pieno di persone in attesa di essere visitate, quindi abbiamo creato, con la nostra presenza, lungaggini nell'offrire la necessaria assistenza a questi pazienti, perché si è dovuto disinfettare l'ambiente dopo l'accesso di papà. Ci chiedevamo pertanto: se questa infezione è così pericolosa - in effetti anche a noi familiari si è diffusa un'eccessiva mobilità intestinale da giorni - come mai papà è stato dimesso con tanta leggerezza dall'ultimo ricovero, e non ci sia stata imposta nessuna particolare attenzione o profilassi, nella gestione della convivenza quotidiana e nella cura dell'igiene personale di un paziente così altamente infettivo.
Spero che queste mie critiche e perplessità abbiamo una risposta.
Pascolin Stefania