Dettagli Recensione

Voto medio 
 
3.0
Competenza 
 
3.0
Assistenza 
 
2.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
3.0

Trapianto di rene da vivente

É difficile scrivere di sè stessi su argomenti delicati, ma credo che vada fatto per il bene di tutti.
Ad inizio del 2014 mi sono rivolto a Pisa per un trapianto di rene da vivente e, benché avessi chiesto un appuntamento privato, non ho mai visto il prof. Boggi. Avevo scelto Pisa perché operano in laparoscopia e questa mi sembrava la scelta meno invasiva per il donatore. Sin dall'inizio ho avuto seri dubbi sulla capacità organizzativa del reparto, che non é mai andato oltre la sufficienza. L'assistenza al malato sembra buona, ma poi col tempo ci si accorge che, a parte qualche eccezione, essere gentili é solo parte del loro lavoro.
Prima del trapianto ero stato tentato di andare presso altro centro, però poi ho deciso di rimanere perché a volte é difficile capire quale sia la scelta giusta.
Facciamo il trapianto e dopo veri screzi gratuiti con i medici, ai quali avevo osato chiedere perché non usassero la mascherina quando trattavano un paziente trapiantato, mi informano che va tutto bene e che la mia creatina era intorno a 2 (forse 1,8). Mi dicono che va bene così e ci credo, mi dicono anche che il mio GFR post trapianto, che é poco oltre 40, é buono. Mi informo e non mi pare che sia vero. Nei giorni e nelle settimane successive mi sento solo e poco curato da medici che si alternano di continuo, ognuno dei quali mi propone una cura farmacologica diversa. Per chi non lo sapesse, a Pisa esiste/va una guerra fredda tra Nefrologia (Prof. Egidi) e Chirurgia (Prof. Boggi) e quando la prima, alla quale esausto mi rivolgo, si accorge che mi stanno somministrando un farmaco a cui sono intollerante, in chirurgia fanno passare settimane prima di cambiare l'immunosoppressore, con probabili danni permanenti sull'organo donato. Mi promettono cambio di farmaco, mi prenotano biopsie, mi allertano per una infiltrazione via giugulare, ma poi alla fine non succede mai niente. L'equipe del prof. Boggi (sempre assente) continua a dire che va tutto bene. Quando chiedo come mai, se l'organo va bene e se l'operazione é andata bene, ho valori funzionali cosi mediocri, il prof. Vistoli mi dice che mia sorella é fisicamente più piccola di me e che se "avessero trovato quell'organo in un cadavere lo avrebbero usato". Non so se é chiaro: se "avessero trovato quell'organo in un cadavere lo avrebbero usato". Non sto a raccontare tutto quello che é successo ancora dopo, di fatto dopo tre anni di degradamento continuo del rene, adesso devo prepararmi per una nuova dialisi.
In base alla mia esperienza, sconsiglio di rivolgersi a Pisa.

Patologia trattata
Trapianto di rene da vivente.
Esito della cura
Guarigione parziale

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