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Intervento a cataratta complicata da uveite
Il 7 gennaio del 2019 sono stata operata di cataratta all'ospedale di Cisanello da un medico di cui avevo avuto buone referenze. Ero stata visitata dallo stesso, circa 2 mesi prima, in intramoenia per una cataratta complicata per via di una pregressa uveite. L'intervento si è svolto normalmente, con tempistica e modalità non dissimile dai circa 10 pazienti presenti per quella giornata. Tuttavia, subito dopo l'intervento il medico non ha potuto fare a meno di comunicarmi che durante l'intervento si era creato un edema corneale. Terapia: numerosi colliri protrattisi per circa sei mesi - durante il primo lockdown. Al controllo di giugno la situazione non appariva rosea, e anzi, dopo visita ed ecografia oculare, il mio occhio lacrimava ed era indolenzito. Tornata a Roma, immediatamente mi sono rivolta ad un altro specialista per capire cosa fosse accaduto al mio occhio e, dopo appena 5 giorni dal controllo, fu scoperto che la lente - IOL- era caduta dalla sua sede nel vitreo (trauma subito?) e tutto l'occhio era infiammato con residui di cataratta sparsi. In agosto mi sono sottoposta al Gemelli di Roma ad un secondo intervento, vitrectomia, necessario per recuperare lo IOL e risistemarlo con la contestuale asportazione dei residui. La cornea comunque ne è uscita molto danneggiata e la vista ha adesso appena 1/10 di diottrie. Inoltre si sono susseguiti altri 2 episodi di infiammazione, anche dolorose, dovute alla grave situazione di danneggiamento della cornea. Per cui adesso è urgente procedere ad una terza operazione: il trapianto della cornea, che spero ponga rimedio al danno visivo subito.
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