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Anche se in ritardo:
sono un paziente non vedente (intendiamoci, cieco assoluto), a sua volta per motivi del diabete sono stato trapiantato di rene/pancreas dall'eccellenza dei medici di Pisa.
Circa un anno fa ho perso anche il rene trapiantato, quindi di conseguenza, avendo da fare la dialisi, ho dovuto fare l'intervento per mettere la fistola artero-venosa dal Dott. Michele Marconi.
Essendo fortemente attento all'art. 3 e 2 della costituzione e della legge 67 del 2006 contro le discriminazioni sui disabili, è bene descrivere l'operato, oltre il mestiere di chirurgo del dr. Marconi, in quanto il suo dettato del buon senso e la sua intelligenza hanno fatto conoscere come si fa a vivere eguali; in ambulatorio il medico, dopo avergli spiegato che la fistola se fosse stata messa nella mano destra, mi avrebbe impedito il diritto di uguaglianza come previsto dall'art. 3 della costituzione perché in dialisi come gli altri, avendo la mano destra libera, potevo leggere con l'iphone o il pc giornali, libri, ecc. attraverso un lettore di schermo chiamato Jaws per non vedenti. Quindi, nonostante che in prima battuta fosse stato deciso di mettere la fistola al braccio destro, il medico accuratamente ha trovato il sistema di rimuovere l'ostacolo mettendomi la fistola al braccio sinistro.
Il medico, con la sua capacità, in ambulatorio ha voluto sapere oltre di quello che un cieco sveglio può arrivare a fare e, dopo averlo capito, quando siamo andati in sala operatoria i suoi assistenti erano imbarazzati di come trasportare un non vedente sul banco operatorio. Ma lui, andando oltre, ha indicato agli stessi collaboratori di non allarmarsi e di mettere in atto con tatto le posizioni in sicurezza e di come da solo con molta semplicità dovevo posizionarmi sul lettino operatorio.
Augurandomi che questo medico non sia un raro esempio di come rispettare i diritti fondamentali, come sancito dall'art. 3 e 2 della costituzione, è necessario che qualsiasi medico prenda atto di andare oltre, perché solo così, soprattutto in questi casi, si può parlare di eccellenza.
Gabriele Mancini