Dettagli Recensione

 
Ospedale Guglielmo da Saliceto di Piacenza
Voto medio 
 
2.5
Competenza 
 
3.0
Assistenza 
 
2.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
1.0

Esperienza umiliante

Prima gravidanza, pochi giorni dopo la prima ecografia noto piccole perdite ematiche, mi reco al pronto soccorso dove scopro che il battito non è più presente e che è in atto un aborto. Resto sconvolta, ma medico e ostetrica di turno non solo non hanno un gesto o una parola di aiuto, ma mi liquidano dicendomi che è una cosa comune e che mi chiameranno per un ricovero programmato per il raschiamento. Vado a casa e piango tutta notte tra forti crampi, pensieri tristi e perdite sempre più consistenti. Al mattino chiamo l'ostetrica del consultorio che mi seguiva, che mi ha consolata e convinta a tornare in ospedale per non restare da sola in quelle condizioni. Torno al pronto soccorso. Questa volta trovo una ostetrica più anziana gentilissima che mi ha aiutata a stare meglio e il medico mi ricovera per il raschiamento in serata. Non saprò mai chi mi ha operata. In sala operatoria il medico era in ritardo, gli infermieri parlavano tra loro di vacanze e io ero a gambe aperte ad aspettare non so chi pensando al bimbo che non avrei mai visto. Crisi di panico e l'anestesista mi ha sedata prima per fortuna. Il giorno seguente prima della dimissione passa un ennesimo medico anziano (in 3 giorni 4 medici diversi) che non mi visita, mi tratta con sufficienza e mi dice di andare a fare un controllo privatamente dal mio ginecologo dopo il ritorno del ciclo. Mentre si allontana lo sento dire con tono secco all'ostetrica qualcosa sul mio aborto, e lei lo ferma informandolo che era un aborto interno e non una interruzione voluta. Sono senza parole. Sinceramente voglio ringraziare solo il consultorio di Podenzano che mi ha dato informazioni utili e trattata con delicatezza e dolcezza in un momento orribile della mia vita e l'ostetrica del giorno del ricovero, di cui purtroppo non ricordo il nome ma che abbraccerei per la sua empatia e il suo aiuto. I medici molto freddi (anche se quello che mi ha operata non l'ho mai visto!) e gli infermieri della sala operatoria che ridono e se la raccontano mentre io ho un aborto in atto e sono a gambe aperte in una posizione assurda ad aspettare il medico auguro lo stesso trattamento. Spero di non rivederli mai più. A distanza di due anni e 6 mesi di antidepressivo, sto finalmente meglio. Ma anche grazie a persone competenti che mi hanno spiegato che stavo vivendo un lutto e che avevo bisogno di aiuto e rispetto, cosa che in ospedale non ho trovato se non in una ostetrica che ho visto solo 1 ora.

Patologia trattata
Aborto in atto.
Esito della cura
Guarigione parziale

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