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Parto cesareo, un reparto da dimenticare
La mia esperienza presso il reparto, in occasione del parto, è stata terrificante.
Con cesareo programmato mi reco in ospedale per il ricovero (secondo prassi a digiuno e senza assumere liquidi dalla sera antecedente), vengo accolta con un: "Lei oggi deve partorire? Ma non me lo hanno scritto nel programma. E' sicura?" ma questo è solo l'inizio.
Vengo letteralmente dimenticata e "buttata" su un letto vuoto dal mattino alle 7.00, ogni mio tentativo di ricevere informazioni su quando avrei partorito ha suscitato lo stesso stupore misto a menefreghismo come se aspettare lì, impalata, terrorizzata, stranita, fosse la prassi.
Il bagno in camera era senza acqua calda, senza luce e sporco da chissà quanto tempo ed il mio letto alto e non calibrato per tutta la mia degenza in ospedale come se non si fossero accorti che la sua altezza non era compatibile alla mia statura.
Per farla breve sono stata portata in sala operatoria alle 17.00 del pomeriggio ed ho messo al mondo la mia bambina.
Qualche ora dopo sono stata assalita da una sete incontenibile ma essendo alla mia prima esperienza non avevo portato con me l'acqua dunque mi sono permessa di chiederla all'infermiera la quale mi ha risposto: "C'è la macchinetta in corridoio"! (Ora mi chiedo, con i punti ed un catetere avrei sfidato chiunque a riuscire ad alzarmi ma all'epoca non proferii parola perché per me era la prima volta e mi hanno fatta sentire in errore facendomi credere che la mia era una richiesta inopportuna).
Tutti totalmente privi di empatia, sgarbati, freddi, inumani!
Avrei molto altro da dire ma credo sia abbastanza per scoraggiare qualunque giovane donna a vivere qui quella che dovrebbe essere una delle esperienze più belle della propria vita e non un incubo interminabile che ti fa contare i secondi per fuggire da quel posto.
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