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Dieci giorni in ospedale
Dieci giorni in ospedale: un'esperienza di vita fra empatia fatta di silenzi e fiumi di parole, al di la' di una tenda costantemente tirata, che ti lasciano il vuoto... Conversazioni telefoniche e non, modulate con differenti tonalità di voce a seconda dei contenuti espressi: sequenza di discorsi ossessivamente incentrati solo sull'avere e mai sull'essere e quindi palesemente volti alla vana ostentazione. E quella tenda sempre tirata... Ho provato un vuoto profondo al di la' del malessere a seguito dell'intervento. Cambiai camera dopo tre giorni senza aver visto il volto della mia compagna di stanza. A riscontro di questa breve esperienza, fuggevoli conoscenze limitate a qualche giorno nelle quali ho avvertito il senso di solitudine delle mie compagne e ho partecipato delle loro amare esperienze vissute, che mi hanno fatto riflettere: quella tenda ha rafforzato la mia personale convinzione che la sensibilità sorretta da semplicità valorizza qualsiasi tipo di rapporto e fa sparire quella parete divisoria che distrugge qualsiasi anelito di speranza per un mondo migliore. Colgo l'occasione per ringraziare il personale medico e paramedico, gentile e premuroso. Un ringraziamento particolare al Direttore Dott. Paolo Baccari per la Sua ben nota professionalità e autentica sensibilità, nonchè al Dottor Francesco De Santis per la Sua costante attenzione sorretta da profonda umanità: mi hanno sicuramente aiutato per un veloce recupero di ottimismo per guardare al di la' dell'orizzonte; il tutto con poche ed opportune parole...
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