Dettagli Recensione
In un mese, da zero.... a zero!
Sono stata ricoverata nel reparto di neurochirurgia dal 27 gennaio al 9 febbraio 2015.
In questo reparto popolato da un umanità mediterranea straordinariamente eterogenea, ho vissuto la mia avventura totalmente positiva.
Ringrazio il prof. Umberto Agrillo per la professionalità, la tempestività la competenza e l'efficacia con le quali ha operato, il dr. Konstantinos Panagiotopoulos anche per il garbo e le straordinarie doti comunicative.
Un sincero e profondo ringraziamento a tutto il personale paramedico del reparto, non soltanto per la straordinaria competenza e professionalità con le quali mi hanno accudito dandomi sicurezza e serenità, ma anche per le parole e i gesti, garbati, affettuosi, spiritosi, ironici con i quali hanno arricchito e reso leggero il ricovero.
Grazie sempre a tutti voi.
Un mese fa avevo solo un fastidio alla mano sinistra. Oggi la causa è stata eradicata e devo solo rimettermi in sesto.
Mi permetto di aggiungere dei ringraziamenti ad altri soggetti dell'ospedale Sandro Pertini esterni al reparto di neurochirurgia
La dott.ssa Susanna Almonti, neurologa nonché mia cara amica, per la sua intuizione, per aver orchestrato tutto, per essere stata la guida, per l'affetto.
La neurologa Francesca Gragnani, per la sua intuizione, l'anestesista Stefano che si è districato tra le mie vene complicate, lo Stefano che mi ha seguito in terapia intensiva dopo l'intervento, l'infermiera che mi ha fatto la risonanza e la tac, mannaggia queste vene, il dr. Renzo Scialpi, anatomopatologo, per aver analizzato il mio intruso e per avermi supportata e informata.
Commenti
Sono stata ricoverata nel reparto di neurochirurgia dal 27 gennaio al 9 febbraio 2015, giorno in cui sono tornata a casa in "dimissioni protette". Ieri sono ritornata in reparto per il controllo della ferita chirurgica e sono stata dimessa in via definitiva. Sull'onda dell'entusiasmo e della gratitudine, nei giorni successivi al ricovero ho recensito il reparto di neurochirurgia con "In un mese: da zero... a zero!", pubblicato il 12 febbraio. Confesso di aver riportato unicamente gli aspetti positivi. Per bilanciare, ora confesserò quelli negativi. Se non avessi avuto "le spalle coperte" dalla mia amica neurologa Susanna Almonti in qualche occasione mi sarei sentita persa. Un'altra persona qualsiasi probabilmente non avrebbe ricevuto lo stesso trattamento. Ho imparato a spese mie e delle persone che amo quanto fa la differenza mettersi in buone mani. Confesso che pur di riuscirci sono pronta a non rispettare nessuna regola. Mors tua vita mea. Mi sarei volentieri risparmiata di sentirmi dire appena arrivata "ad Agrillo non glie ne importa più niente tanto tra sei mesi gli chiudono il reparto, qui è tutto allo sfascio". Più volte sfoghi personali su a chi compete cosa, mentre ero li a ricevere quel qualcosa. Ho ascoltato improperi perché non avevo l'accesso venoso e dovevano somministrarmi il contrasto mentre avevo il braccio tutto lividi. Ma questa stessa persona mi ha riaccompagnato in reparto per non farmi aspettare, e ci siamo abbracciate quando l'ho rivista per fare la tac (per fortuna a secco!). Sono tornata dalla terapia intesiva con un braccio enorme perché l'ago era uscito fuori vena, una maggiore attenzione mi avrebbe risparmiato parecchio disagio, ma so bene che questo può succedere. Ho ascoltato più volte la sterile considerazione che il cerotto mi fa allergia (anche l'ultimo tolto...), ma su quella o quell'altra parte ustionata più di un'infemiera mia ha massaggiato con una cremina e c'è mancato poco che non mi ci desse sopra un bacetto! Qualche medicazione in più, forse, si poteva comunque fare. Ricordo il mio primo intervento chirurgico, 1996, il chirurgo che mi operò (mai visto prima di entrare i reparto) rubò un cerottino di seta dalla clinica dove lavorava e mi fece personalmente tutte le medicazioni. Grazie Roberto... Oggi cerotto tolto, torni tra tre mesi. Deve essere stata una giornataccia, pensavo ad una rimpatriata e invece ho rimediato freddi saluti. E la fisioterapia ai quattro arti prescritta sul foglino? In cosa consiste? Vabbè, anche in questo caso so dove andare...E l'esame istologico? Vabbè, so a chi chiedere... Ad aprile compio 50 anni e questo è il mio quinto intervento chirurgico, li ho fatti tutti in una struttura pubblica, non ce lo scordiamo, a costo zero. Anche in questo ultimo caso dubito che avrei potuto ricevere un servizio migliore in una struttura privata. Perché sono "Raccomandata"? Forse perché ho la fortuna di aver conosciuto tante persone che mi vogliono bene, e qui i ringraziamenti sono infiniti. Giusto o ingiusto sfido chiunque ad ottenere lo stesso risultato in un mese: da ignaro della malattia a guarito. O a fare a cambio se è sano. La mia gratitudine verso tutti voi resta immutata. Ok. Ora ho la coscienza a posto!
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