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TIN e patologia
Non finiremo mai di ringraziare i medici della TIN (Terapia Intensiva Neonatale) per aver oggi tra noi la nostra bimba; se non ci fosse stata la loro competenza, unita alla professionalità e all’umanità del personale infermieristico, avremmo dentro di noi un dolore insopportabile ed indelebile.
Fatta questa premessa, assolutamente “INDISPENSABILE”, riteniamo utile qualche nostra riflessione per migliorare un già eccellente, a livello nazionale, reparto di Neonatologia.
Una volta infatti usciti dalla emergenza, ovvero passati dalla TIN alla “Patologia”, conosciuta anche come “lettini”, ci è sembrato di entrare in tutt’altro ospedale.
L’eccellenza della Tin si tramuta, in patologia, in disorganizzazione.
Quelle che andremo ad elencare sono situazioni che possono essere notate da chi, purtroppo, è “passato” dalla TIN; per coloro che arrivano direttamente in Patologia il tutto è molto meno definito, un po’ perché, per loro fortuna, la situazione del bimbo non è grave e un po’ perché la permanenza in reparto non è così lunga (di nuovo “per fortuna” !) da evidenziare alcune lacune organizzative.
Premesso che sia il personale medico sia infermieristico è lo stesso della Tin, va subito notato che i medici di turno in Patologia cambiano ogni 2 giorni (in TIN settimanalmente) e la domenica il medico di riferimento è quello della TIN. E’ evidente che se ci sono emergenze (cosa che purtroppo succede spesso), i bimbi della Patologia passano in secondo piano; inoltre, è chiaro che ogni medico valuta la situazione in modo soggettivo; quante volte per un dottore sono sufficienti alcuni esami e per un altro ne servono invece altri; un sintomo per un medico è normale e per un altro necessita di controlli…
La nostra sensazione è che a differenza della TIN (lo sottolineiamo per l’ultima volta…), le consegne tra un medico e l’altro non vengano fatte, ma il medico “entrante” legge la cartella del bimbo per sapere la situazione; ciò è suffragato dal fatto che durante i colloqui settimanali, soprattutto se appena entrati in servizio, spesso non è in grado di rispondere a precise domande dei genitori.
L’orario di accesso in Patologia è dalle 8 alle 20: spesso siamo stati presenti dalle 9.00 alle 18.00, in alcuni giorni non abbiam saputo quantificare in minuti la presenza del medico in reparto..Per fortuna che gli infermieri sono sempre molto attenti.
I genitori vengono spesso ignorati: quante volte abbiam sentito il nome della nostra bimba e, pur essendo lì a pochi metri, non venivamo coinvolti!
La sensazione di essere “parcheggiati” è molto sentita; non è raro che siano i genitori a “proporre” alcune strade da seguire per il benessere del proprio figlio.
Assolutamente encomiabile il progetto “musicoterapia”, in questo caso il suggerimento è di aumentare giorni e orari soprattutto in Patologia visto che la presenza dei genitori è più massiccia rispetto alla Tin; un plauso quindi alla Fondazione Salesi che, tramite il supporto psicologico (altro assoluto punto di forza del reparto) cerca di alleviare i tanti giorni “no” di noi genitori.
Un particolare ringraziamento al personale infermieristico che, grazie anche alla medesima turnazione della TIN si è sempre dimostrato gentile, disponibile e soprattutto comprensivo nei confronti di noi genitori, che viviamo questa purtroppo indimenticabile esperienza; anche tra loro si percepisce un disagio quando il medico di reparto non è presente come dovrebbe.
Speriamo con queste nostre osservazioni di essere stati utili (se condivise) per un miglioramento futuro, e di aiuto a tutti i genitori che dovranno vivere l’esperienza “Neonatologia”.
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