Dettagli Recensione

 
Ospedale Policlinico San Matteo di Pavia
Voto medio 
 
1.8
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
1.0

Figlia di paziente

Ieri, dopo mesi di accanimento, mio padre ci ha lasciati. Entrato in cardiologia per un semplice controllo, è stato trattenuto in maggio per due settimane. "Lo sa che sta per morire?" disse allora il dottor Zattera, spingendolo ad un'operazione per aneurisma all'aorta ascendente alla quale papà per primo, e tutta la famiglia, si è sentito costretto a fare sotto la pressione delle parole del chirurgo; e non ultimo dal fatto che a seguito del controllo, veniva trattenuto al San Matteo, senza avere pertanto la possibilità di prendere altri consulti esterni.
Da premettere che mio padre aveva già subìto due trapianti e l'intervento era ad alto rischio. Senza alcuna sensibilità non ci veniva detto di portarcelo a casa, ma che l'intervento si doveva fare. Al momento della prestazione di quel consenso carpito, non ci venuta data alcuna delucidazione relativa ai rischi che una persona nelle sue condizioni poteva affrontare. Ignaro in quel momento, il paziente sceglieva non fra una possibilità di vivere e la morte, ma fra la morte e la morte. Ed a quale prezzo per lui e tutta la sua famiglia... Per concludere, embolia esplosiva multipla al cervello in sede operatoria. Il chirurgo Zattera e' uscito dalla sala operatoria solo per dire che l'intervento era andato benissimo. Da allora non si è più visto. Abbiamo atteso oltre due settimane per conoscere la verità dei fatti, chiedendo un appuntamento col primario della rianimazione. Poi per sei mesi abbiamo vissuto un calvario inimmaginabile, una tortura psicologica accompagnata da profonda inumanità.
Papà (e con lui tutta la sua famiglia) avrebbe potuto scegliere non di morire nelle mani di gente che considera l'essere umano nè più nè meno di un numero.

Patologia trattata
Aneurisma aorta ascendente.
Esito della cura
Nessuna guarigione

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