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Deserto al pronto soccorso oculistico
Mi reco al pronto soccorso oculistico, entro, prendo il numero, un’infermiera gentile e professionale mi registra, mi prova pressione e saturazione, mi chiede delle allergie, mi fa accomodare in sala d’attesa (non c’è nessuno prima di me, fantastico) dicendomi che sarei stata chiamata direttamente dai medici per nome. Bene, mi accomodo... 20 minuti... boh, torno dall’infermiera che gentilmente bussa al primo ambulatorio: nessuno, allora bussa al secondo: nessuno. Saranno andati a pranzo (tutti insieme è più divertente) domando? “mah”, mi risponde l’infermiera.
Va beh, mi risiedo: 10 minuti, 20 minuti... richiedo alla solita infermiera se c’è qualche emergenza in corso oppure se funziona sempre così il “pronto soccorso” e mi rassicura confermandomi che sono in pausa pranzo; usa il plurale allora mi permetto di chiedere: “ma tutti insieme lasciando scoperto il servizio?” Lei sorride e mi dice che c’è un solo medico addetto al servizio. Intanto passano altri 10 minuti... un buongustaio, oppure uno di quelli che mastica ogni boccone 24 volte come mi spiegò il primo nutrizionista consultato.
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