Dettagli Recensione
Un grazie immenso al dott. Ippolito
Volevo sinceramente ringraziare il dottor Ippolito per la sua immensa disponibilità, umanità e professionalità e il reparto di neurochirurgia e degenza breve dell'ospedale di Parma. Erano almeno tre anni che soffrivo di lombosciatalgia a causa di tre ernie da L3 a S1, in particolare la L4-L5 abbastanza voluminosa ma non espulsa, da farmi soffrire in modo acuto. A causa di una caduta sul ghiaccio il 13 Gennaio, la L4-L5 è esplosa, la diagnosi dopo circa un mese di sofferenze assurde perché al PS non hanno voluto fare una RM alla mia richiesta dopo che le RX avevano rilevato una micro frattura al cocige e quindi la diagnosi era quella e bastava una cura con antinfiammatori e antidolorifici, che ovviamente non hanno dato nessun tipo di giovamento. Nel frattempo faccio la RM, con allarmante richiesta del dottore che l'ha eseguita di visita urgente da uno specialista. Un primo appuntamento dal neurochirurgo, con cure proibitive a base di antinfiammatori, antidolorifici, oppiacei, tachipirina e logicamente gastroprotettori, con l'intento di togliere il dolore e, se dopo un mesetto le cose non cambiavano, si pensava all'intervento. Dopo una settimana ero completamente rimbambito, cambio decisamente strada, parlo col mio ortopedico che, alla vista della RM e della cura, abbastanza allarmato mi consiglia un altro specialista di sua fiducia e così incontro il dott. Ippolito, finalmente un dottor con la D maiuscola. Appena guarda il modo con cui camminavo, e alla vista della RM, la diagnosi è stata: intervento il prima possibile e chiamare l'indomani l'ospedale di Parma per inserirmi in lista d'attesa, con cura completamente diversa, sì a base di antidolorifici oppiacei, ma con dosaggi e tempi nettamente non da tossicodipendenti. E finalmente dopo un mese e mezzo vedo la luce, al mattino presto del 13 aprile entro nel reparto di neurochirurgia (con anche i miei tre bimbi che mi hanno accompagnato); una signora ci accoglie e offre dei biscotti ai bimbi ed organizza il mio ricovero - e già qui si vede il tipo di accoglienza umana. Mi trasferiscono e mi accompagnano in un altro reparto per esuberi di posti letto e arrivo nella degenza breve, e qui altrettanta cordialità e umanità. Incontro quasi subito il dott. Ippolito, che mi conferma l'intervento in pausa pranzo inserendomi fra altri che aveva già programmato e mi spiega in modo dettagliato e comprensivo il tipo di intervento. E così è stato, alle 12.00 circa mi portano in sala preoperatoria, mi preparano e mi faccio un sonnellino e circa due ore dopo sono già in stanza, incontro di nuovo il dottore che chiede delle condizioni, che sono già molto positive non accusando più il dolore alla gamba e recuperata la mobilità. L'indomani mattina, alla visita col dottore e poi con la fisioterapista e viste le mie condizioni di miglioramento e autonoma mobilità, vengo dimesso e sulle mie gambe torno finalmente a casa dalla mia famiglia. Ho voluto raccontare questa storia perché anche se si tratta di un intervento relativamente meno complesso di altri, il percorso che ho dovuto affrontare è stato abbastanza tortuoso, soprattutto all'inizio, e raccontare quanto possa fare la differenza nella vita di una persona trovare chi sa lavorare con professionalità, umanità e disponibilità, impegnandosi oltre i propri compiti, è l'unico modo per poter ringraziare chi lo fa con passione e dedizione, e questo è quello che fa l'eccellenza italiana.
Grazie ancora di cuore al dottor Ippolito e al reparto di neurochirurgia e degenza breve dell'ospedale di Parma.
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