Dettagli Recensione

La vita non è tutta rose e fiori. Chissà quante volte abbiamo detto e sentito questa frase. L'avrò ripetuta anch'io infinite volte, salvo poi a confinarla nella memoria di un ritornello di canzone poco amata e niente più. Poi all'improvviso ti accorgi sulla tua pelle che è davvero così. Non senti più il profumo dei fiori, e delle rose stringi nel pugno le spine. Pensi che sia soltanto un brutto sogno: ti ritrovi proiettata in un universo parallelo, sconosciuto, inesplorato. Hai paura. Subito apri gli occhi, speri che il sogno si dissolva, ma, ahimè, vedi le spine conficcate nel tuo corpo. Per un attimo ti avvince lo sconforto, solo un attimo. E' l'attimo che ti cambia la vita: realizzi che stai vivendo il momento della prova. Ce la farò? Non ce la farò? Sì che ce la farò! Quando la vita ti mette alla prova, la fede e l'amore di chi ti circonda ti danno la forza di combattere. Ed io sono pronta a combattere. Non m'importa se la battaglia sarà lunga e difficile, un giorno come un anno, non ci penso. So che non sarò sola.

Ho avuto la fortuna, qui al Reparto di Chirurgia Toracica dell'AO Papardo di Messina, di avere al mio fianco degli angeli che con amore e competenza mi stanno accompagnando in questo difficile momento. Questi angeli hanno un nome: il Primario Dr. Giuseppe Casablanca, i medici dello staff: Dr. Vincenzo Micali, Dr.ssa Barbara Calabrò, Dr.ssa Daniela Monici, Dr.ssa Emanuela Puliafito, Dr. Aldo Intili. Il personale infermieristico, a cominciare dal Caposala Carmelo Tripodo e poi: Vincenzo Argento, Amelia Orlando, Francesca Arria, Maria Arria, Lucia Ventura, Santo Spanò, Domenico Lo Presti, Lidia Carpita, gli operatori e gli ausiliari tutti.

A loro vanno i miei più sentiti ringraziamenti, per nulla convenevoli, bensì dal profondo del cuore. Ricambierò la loro amorevole assistenza con le mie preghiere. Questa mia dolorosa esperienza personale dimostra, se mai ce ne fosse bisogno, che le eccellenze cliniche si trovano anche al Sud e non è fatto obbligo per curarci di spostarci lontano da casa e dai nostri affetti. Ancora per qualche giorno sarò in ospedale, ma l'affetto e la vicinanza di tutto il personale del reparto mi fa sentire come a casa. Un grazie di cuore a tutta questa mia nuova grande famiglia.

Mimma Quartuccio (Reggio Calabria)
Messina AO Papardo - lì 01/07/2017