Dettagli Recensione

Avevo 26 anni ed era il 2006 quando entrai nel reparto di otorinolaringoiatria degli ospedali riuniti di Bergamo. Stavo lottando da 14 anni con un adenoma pleomorfo della parotide destra che mi era stato diagnosticato a soli 12 anni. Operato in diverse strutture italiane, sempre con la garanzia di debellare questo mostro che cresceva dentro di me, avevo ormai perso le speranze di poter mettere fine a questa lenta e inesorabile malattia. Un tumore benigno, ma di una aggressività mai vista, nessuno dei tanti medici che per anni mi avevano analizzato, e tentato di curarmi, aveva mai visto un caso così difficile. Ringrazio ancora quei medici che con onestà si sono rifiutati di operarmi per non fare più danni che altro e tra questi ricordo con affetto Chiesa, primario del centro oncologico veronesi di Milano, a lui devo i suggerimenti, i consigli, la schiettezza e la professionalità che mi hanno condotto da Giovanni Danesi. Al tempo dei fatti Danesi era conosciuto ma non famoso come oggi... Era giovane, sicuro di sé e molto coraggioso. Mi visitò e mi disse che mi avrebbe operato e che avrebbe risolto il mio problema. Non vi nego il terrore e l'ansia che provai. Non riuscii a fidarmi immediatamente. Troppe delusioni, troppe volte le promesse non avevano avuto l'esito desiderato. Cercai ancora. Andai da altri medici. Feci altre visite. Ma nulla. Nessuno disposto ad operarmi o in grado di proporre una soluzione definitiva. Per caso conobbi il nome di un altro luminare in materia. Il suo nome era Mazzoni, visitava a Piacenza in una clinica privata, era in pensione e Danesi era stato suo allievo. Colsi quell'informazione e andai da lui. Fu un viaggio della speranza, riponevo in questo medico la saggezza professionale necessaria per affrontare il mio caso. E così fu. Gli chiesi di collaborare con Danesi e di operarmi assieme. Non passò molto tempo che squillò il mio telefono: era Mazzoni che acconsentiva assieme a Danesi di operarmi presso gli ospedali riuniti di Bergamo. Lo ricordo come se fosse successo ieri. Ero ricoverato in attesa del giorno dell'operazione. Danesi entrò nella mia camera e si sedette accanto a me, sul comodino avevo un libro: "un altro giro di giostra" di Terzani. Lui lo prese in mano e mi disse: "Domani in sala operatoria non ci sarò solo io, ma ci sarai anche tu, perché tutto vada bene, questa cosa la affrontiamo assieme con coraggio e determinazione". L'indomani mi aspettava un intervento di 10 ore, il più lungo e il più rischioso che avessi mai affrontato, ma entrai tranquillo, sapendo che il meglio che potevo fare l'avevo fatto e che dall'altra parte c'era una persona di cui mi fidavo.
L'esito fu un successo. Tumore asportato completamente. Deficit del 7° e del 9° nervo, che però in 6 mesi recuperai quasi completamente. A distanza di 13 anni da quel giorno posso solo dire grazie a chi ha reso possibile la mia vita... Oggi faccio ancora sport e conduco una vita normalissima e piena di gioia. Ringrazio il dott. Giovanni Danesi per la professionalità, l'umanità, il coraggio e l'affetto che mi ha dimostrato.
Se non l'avessi incontrato, oggi non sarei qui a scrivere.
GRAZIE. GRAZIE. GRAZIE.