Dettagli Recensione
Discriminazione
Buongiorno, sono stata seguita nel reparto di reumatologia di padova per ben sei anni consecutivi e dopo ben 11 anni sto ancora provando a ritornarci qualche volta. Undici anni fa mi venne diagnosticata una sindrome fibromialgica molto importante, provai tutte le terapie frmacologiche possibili, considerata la mia età ancora oggi alcuni reumatologi che vedono i dosaggi dei farmaci che mi furono prescritti e l'associazione che fu fatta, mi rispondono che ben capiscono come non potessi tollerare quelle terapie. Naturalmente l'approccio per una paziente fibromialgica è di guardare prima di tutto il lato psicologico e non fisico. all'inizio gli esiti degli esami erano negativi. Negli anni, nonostante riferissi dolori alle ossa diffusi, non fui mai considerata. I miei dolori venivano sempre attribuiti alla fibromialgia. Qualsiasi segno o sintomo erano solo fibromialgia, in poche parole sono stata trattata da malata immaginaria per anni.
In tutti gli anni in cui ho lamentato dolore alle ossa, non mi è mai stato richiesto nemmeno un dosaggio di vitamina D. A tre anni dall'inizio di quei dolori, ho cominciato ad avere fratture spontanee, facendo un banalissimo dosaggio di vitamina D ho scoperto di essere carente e inoltre non riesco a ricompensarla in nessun modo. L'anno scorso la situazione è precipitata del tutto, ho iniziato a stare malissimo per cui sono stata ricoverta in due reparti dell'azienda ospedaliera. Durante questi ricoveri i medici che mi seguivano, vedendo che il problema era prettamente reumatologico, chiesero che venisse fatta una consulenza; il primario della reumatologia ha rifiutato di venire e di mandare uno dei suoi a vedermi, perchè era inutile rivalutare il caso a distanza di molto tempo perchè la diagnosi era già stata fatta, ed era fibromialgia. Quindi chi ha la fibromalgia non si puo' permettere nient'altro. Questo è successo per ben due volte a distanza di due mesi, considerando che la prima volta ero ricoverata in un reparto adiacente alla reumatologia. Quindi una volta dimessa mi sono dovuta recare a Firenze per potermi curare, considerando che è diritto di ognuno potersi curare nella struttura sanitaria piu' vicina a casa.. A novembre 2010, dopo essere stata ricoverata per 15 giorni a Firenze, una volta tornata a casa ho iniziato ad accusare un fastidioso dolore toracico associato a febbricola. Essendomi già state riscontrate ecograficamente delle pericarditi, ho implorato uno dei reumatologi che mi avevano già seguita a Padova, di vedermi, sperando mi facesse fare una ecografia urgente, visto che non ero riuscita a trovare una disponibilità nemmeno a pagamento in tutta la regione veneto, se non prima di una ventina di giorni. Dopo numerosi e-mail e telefonate, il suddetto medico si è degnato di darmi udienza per la modica cifra di 150 euro. Dopo avermi visitata, mi ha mandata a casa con un gastroprottetore, dicendomi che non poteva essere pericardite ma era reflusso gastro esofageo. Dopo avere passato una nottata infernale, il mattino dopo fui costretta a chiamare la cardiologia di Firenze dove, una volta spiegati i sintomi, mi dissero di andare da loro subito che mi avrebbero fatto una ecografia urgente. La sera prima avevo un reflusso gastro esofageo, alle 11 del mattino dopo quel reflusso era diventato una pericardite con scollamento circonferenziale di tutto il pericardio. Tornando avvisai il medico che mi aveva vista e si rese disponibile a vedere quel referto solo il mattino dopo. Il mattino successivo venni rivista da lui, il quale mise in dubbio l'esito di quella pericardite anche davanti ad un referto ecografico, mi programmò una ecografia dopo venti giorni a Padova. A febbraio di quest'anno ho avuto un altro ricovero a Padova, naturalmente è stata richiesta la consulenza reumatologica, ma naturalmente mi è stata rifiutata. Quindi giudicate voi, credo che l'assistenza sanitaria non debba essere negata a nessuno. Per questo motivo appena staro' un po' meglio mi rivolgero' alla Direzione Sanitaria per avere delle spiegazioni. mi dovranno spiegare i requisiti che bisogna avere per essere pazienti del reparto di reumatologia dell'Azienda Ospedaliera di Padova.
Commenti
Anzi: la ricerca è andata avanti, ma i medici sono rimasti sempre nello stesso punto, quello di sminuire ciò che un paziente accusa non solo con i sintomi evidenti, ma addirittura con le indagini cliniche.
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