Dettagli Recensione
Interventi chirurgici presso Chirurgia Generale 1
Nel novembre del 2007 mi è stata diagnosticata una mielofibrosi idiopatica con ingrossamento della milza, divenuta di circa 28 cm. e 5 kg di peso. Il 3 ottobre del 2008 mi viene asportata e conseguentemente all'intervento si semitrombizza la vena porta del fegato. Dopo pochi mesi la ferita dell'intervento si riapre (laparocele) ed allora con lo stesso medico, il dr. Marchet dell'equipe del prof. Nitti, che aveva effettuato la splenectomia, si decide per una ricostruzione. Il 20 dicembre 2010 vengo nuovamente operato nello stesso reparto e dallo stesso chirurgo. Di conseguenza, dopo una degenza di 43 giorni suddivisa in vari ricoveri (anzichè i 4/5 gg. necessari per un laparocele - parole dei chirurghi) si trombizza totalmente la vena porta e si semitrombizza la mesenterica e, come non bastasse, la ferita addominale si riapre dopo poco più di un anno. Oggi convivo con un addome globoso che ha una circonferenza di 120/130 cm. e che non è più operabile secondo vari specialisti interpellati in vari ospedali nazionali, stante l'alto rischio dell'intervento. Unica voce propensa all'intervento è quella del prof. Nitti che, dietro mia autorizzazione, è disposto a "riprovare" pur considerando un rischio pari al 70 %. Lascio le deduzioni a chi di dovere o volontà; per parte mia posso solo affermare che, a seguito dei postumi dell'intervento, l'INPS mi ha riconosciuto un'invalidità permanente del 67% nel giugno 2011, elevata al 100% nel dicembre scorso.
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