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Scortesia e maleducazione
Sono arrivata in pronto soccorso ginecologico alle 8.00 di sera, con contrazioni regolari ogni 3 minuti; mi hanno quindi portato in sala travaglio in clinica. Dopo ogni contrazione vomitavo anche l'anima, non riuscivo a stare in piedi. Mi hanno accompagnato in bagno e mentre tornavo al mio letto mi sono accasciata per terra in preda ai dolori, la dott.ssa Zambon mi ha rimproverata dicendo che non era il caso di fare tutte quelle scene e di darmi una calmata. Mio marito, nemmeno fatto entrare per salutarmi, é stato spedito a casa in malo modo in quanto mancavano ancora molte ore prima del parto. Sinceramente non ho mai capito il perché, ero L'UNICA partoriente, le sale Travaglio erano vuote e durante il corso pre-parto ci avevano assicurato che il marito sarebbe potuto entrare durante il travaglio se non c'erano altre partorienti nella stanza.
Ho implorato piangendo la dott.ssa di lasciare che mio marito mi stesse accanto, la sua risposta é stata" lei é ancora all'inizio del Travaglio, é inutile che suo marito stia qui per cosi tante ore" .
Il fatto di trovarmi lì da sola, e per di più trattata così male, mi ha gettato nel più totale sconforto. Mio marito é tornato in clinica la mattina seguente alle 9.00, ha suonato chiedendo di entrare e salutarmi e gli é stato risposto di aspettare in corridoio.. MA PERCHÉ !? Alla fine l'hanno fatto entrare credo 2 minuti prima che Luca nascesse, ha fatto appena in tempo a mettersi il camice e la cuffietta.
Non riesco ancora a capire perché non mi abbiano lasciato accanto il marito, il Travaglio era regolare e non c'é stata nessuna complicazione.
Trovarmi da sola e trattata così mi ha fatto vivere malissimo la nascita di mio figlio. Credo che il parto debba prevedere anche, anzi soprattutto, un adeguato sostegno psicologico alla donna, sostegno che a me é totalmente mancato.
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