Dettagli Recensione
Giustino
Voto medio
2.0
Competenza
3.0
Assistenza
1.0
Pulizia
3.0
Servizi
1.0
Lungodegenza
Sono arrivato qui per lungodegenza in convenzione con il SSP di Trento, dopo la dimissione da un altro ospedale.
Parcheggiato nel letto per giorni con le sponde alzate, nessuna informazione sulla terapia seguita.
Solo dopo insistenza dei familiari, è iniziata un po' di fisioterapia.
La disponibilità e l'umanità del personale diminuiscono con l'aumentare del livello e dell'età.
OSS più disposte/ disposti ad un rapporto umano.
Infermiere/i simili a dei robot.
Dottoresse poco disponibili.
Per quello che concerne la mia personale esperienza, mi è parso quasi che i degenti in convenzione con la Provincia vengano trattati con sufficienza.
Patologia trattata
Tumore alla prostata con metastasi ossee.
Esito della cura
Nessuna guarigione
Commenti
3 risultati - visualizzati 1 - 3
Per Ordine
Arco, 13.07.2017
In relazione alla recensione datata 06.07.2017 del Sig. Giustino, segnaliamo che non è prassi della Casa di Cura parcheggiare i pazienti nel letto per giorni con sponde alzate, in quanto vengono rispettate rigorosamente le disposizioni di legge relative alla contenzione, con monitoraggio costante da parte di tutti gli operatori sanitari.
La contenzione non viene mai applicata se non con prescrizione medica nei casi in cui strettamente necessario.
La visita fisiatrica viene di norma chiesta per tutti i pazienti alla visita di ingresso, a meno che il medico non prescriva subito un trattamento riabilitativo, o che il Paziente non sia in grado di eseguire fisioterapia per le condizioni cliniche.
In Casa di Cura è presente un Ufficio Relazioni con gli Ospiti a cui rivolgersi in ogni momento per eventuali lamentele, e di questo l’utente viene informato al momento dell’ingresso. Non risulta nessuna comunicazione da parte del Sig. Giustino.
Riteniamo inoltre molto offensivo il Suo parere relativo al “modo in cui vengono trattati con sufficienza i degenti in convenzione” avendo la Casa di Cura attuato un piano di miglioramento continuo proprio finalizzato a garantire maggiori prestazioni e confort a tutti i Pazienti.
Concludiamo segnalando che il grado di soddisfazione dei Pazienti è continuamente monitorizzato: il 98% dei Pazienti ha espresso un elevato grado di soddisfazione.
LA DIREZIONE
In relazione alla recensione datata 06.07.2017 del Sig. Giustino, segnaliamo che non è prassi della Casa di Cura parcheggiare i pazienti nel letto per giorni con sponde alzate, in quanto vengono rispettate rigorosamente le disposizioni di legge relative alla contenzione, con monitoraggio costante da parte di tutti gli operatori sanitari.
La contenzione non viene mai applicata se non con prescrizione medica nei casi in cui strettamente necessario.
La visita fisiatrica viene di norma chiesta per tutti i pazienti alla visita di ingresso, a meno che il medico non prescriva subito un trattamento riabilitativo, o che il Paziente non sia in grado di eseguire fisioterapia per le condizioni cliniche.
In Casa di Cura è presente un Ufficio Relazioni con gli Ospiti a cui rivolgersi in ogni momento per eventuali lamentele, e di questo l’utente viene informato al momento dell’ingresso. Non risulta nessuna comunicazione da parte del Sig. Giustino.
Riteniamo inoltre molto offensivo il Suo parere relativo al “modo in cui vengono trattati con sufficienza i degenti in convenzione” avendo la Casa di Cura attuato un piano di miglioramento continuo proprio finalizzato a garantire maggiori prestazioni e confort a tutti i Pazienti.
Concludiamo segnalando che il grado di soddisfazione dei Pazienti è continuamente monitorizzato: il 98% dei Pazienti ha espresso un elevato grado di soddisfazione.
LA DIREZIONE
La recensione del signor Giustino è veritiera.. A mio papà è capitato anche di peggio. La mancata tempestività da parte del medico che aveva in cura mio papà durante la degenza, di riconoscere un'ischemia poplitea, ha avuto come conseguenza l'amputazione della gamba sinistra e l'Ufficio relazioni con gli ospiti è stata messa al corrente di quanto successo. Come è vera la mancanza di disponibilità da parte del personale infermieristico, anche solo a far da tramite tra i parenti e il personale medico. Quando ti vedono fuori dalla guardiola ti "inceneriscono" con lo sguardo. Ricordo a queste persone che hanno scelto di fare i medici e gli infermieri per aiutare, se non a guarire, almeno ad alleviare le sofferenze delle persone e dei parenti che purtroppo si trovano ad affrontare malattie devastanti ed invalidanti, o peggio, che si trovano allo stadio "terminale" di tale patologia.
Condivido in pieno le osservazioni e la stroncatura del sig. Giustino e della signora Anna.
A mio papà è capitata la stessa sorte, e mi fermo qui.
A mio papà è capitata la stessa sorte, e mi fermo qui.
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