Dettagli Recensione
Intervento cardiochirurgico
Non si ha una buona impressione già dai parcheggi e dall'ascensore a cremagliera che a fatica ti porta su, alla struttura. La sensazione migliora quando si vede la facciata, bella, curata. Ma è quello che è. Una facciata.
Mia madre (72 anni appena compiuti) è stata ricoverata per essere sottoposta a sostituzione della valvola aortica. Viene operata, 2 giorni di terapia intensiva ai quali avrebbero dovuto seguirne almeno altri due di terapia sub intensiva, invece viene rispedita direttamente in reparto. I letti in dotazione sono totalmente inadeguati per quasi qualunque tipo di paziente, figuriamoci per chi ha subìto un intervento a cuore aperto. Non so se ne siete al corrente, ma la schiena risente parecchio della divaricazione. Immaginate la gabbia toracica come un pinzone per capelli ed ora pensate alla sollecitazione che deve sopportare la schiena, se questo pinzone viene aperto, oltre ovviamente alla sternotomia.
Occorrerebbero letti comodi, automatizzati, con telecomando. Invece i tetti sono semplicemente articolati per mezzo di leve meccaniche. Nessun paziente, dopo l'intervento, è in grado di manovrarle. Devono necessariamente rivolgersi agli infermieri e questi devono continuamente rispondere a semplici richieste per modificare le posizioni dei letti. Risultato: infermieri insofferenti.
Il materasso è in realtà composto da tre cuscini quadrati separati tra loro posizionati uno in fila all'altro, ricoperti da una cerata plasticosa. Risultato: sono duri, si separano, ti ritrovi ancor più dolorante del dovuto e col sedere direttamente sulla rete del letto, bagnato di sudore grazie alla cerata. Davvero una gran sistemazione. I pazienti preferiscono dormire sulle sedie. I pasti sono a dir poco pessimi. Non esiste scampo nemmeno per chi va in visita. Non c'è un bar che possa alleviare un minimo le ansie e le attese. Solo due miseri punti ristoro, con macchinette che per il 90% sono rotte o non erogano più acqua o caffè. Se ancora non vi basta per farvi desistere dallo sceglierla come struttura, aggiungo che mia madre qui è morta. È stata sì operata, ma ha contratto l'MRSA, un'infezione da stafilococco aureo presa lì, in sala operatoria. Non era l'unica ad avere un'infezione. Ce ne erano altri. Secondo voi è normale?
Riuscire a parlare coi chirurghi è una vera impresa. Pensate che la responsabile del reparto non ha avuto nemmeno la decenza di venire a dirci due parole. Centro di eccellenza. Sì, come no!
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Grazie grazie e ancora grazie.
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