Dettagli Recensione

 
Ospedali e case di cura a Torino
Voto medio 
 
4.5
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
4.0

CHIRURGIA DI URGENZA DOTT. LELI RENZO

Quando ho appreso che a mio padre (79 anni) avevano diagnosticato un tumore allo stomaco, ho avuto qualche perplessità sul fatto che lo avrebbero operato all'ospedale San Giovanni Bosco di Torino. Perplessità che è aumentata quando ho letto le recensioni negative lasciate su internet dai pazienti che erano stati trattati in alcuni reparti del San Giovanni Bosco.
Dopo aver parlato con il Dott. Renzo Leli, primario del reparto di Chirurgia d'urgenza dove mio padre è stato ricoverato, per fortuna ogni dubbio sulla professionalità e la competenza sono svaniti. Il Dott. Leli ha dimostrato, fin dal primo colloquio, di essere un ottimo medico in possesso, oltre che della necessaria competenza e professionalità, anche di una dote non comune: tratta i pazienti e si rapporta ai loro parenti con umanità, aspetto fondamentale per malattie come quella di mio padre. Anche tutto il personale del reparto si è sempre dimostrato gentile, preparato e disponibile. Posso per fortuna testimoniare che il Dott. Leli e il personale del reparto seguono i pazienti con particolare attenzione e cura, a tutti loro va il mio ringraziamento per ciò che quotidianamente fanno per le persone che vengono colpite da tumori o altre gravi malattie.
Un grazie a tutti loro.

Patologia trattata
.
Esito della cura
Guarigione parziale
Patologia trattata
TUMORE ALLO STOMACO.
Punti di forza
PROFESSIONALITà, GENTILEZZA, CORTESIA, DISPONIBILITà E COMPETENZA DA PARTE DEL PERSONALE DEL REPARTO DI CHIRURGIA D'URGENZA DELL'OSPEDALE SAN GIOVANNI BOSCO DI TORINO, DIRETTO DAL DOTT. LELI RENZO.

Commenti

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Inviato da LAURA NADALINI
18 Giugno, 2013
Ho letto la sua recensione e io sono in prima persona ad apprezzare il reparto del Dott. Leli - ma se Lei invece di un intervento avesse dovuto aver a che fare con il reparto del Day Hospital oncologico, la sua recensione sarebbe stata diversa. Mio marito ha passato 2 anni in Day Hospital con delle attese giornaliere estenuanti - seduto su una sedia ad aspettare che si liberasse un letto, o una sedia, per fare la sua chemioterapia - aspettare fino a quando io prendevo e andavo a prendermi un pappagallo perché non arrivava nessuno per portarglielo..
Anche se era ora di pranzo, non gli hanno mai chiesto se volesse anche solo un sorso di acqua. Le assicuro che tra reparto e reparto il merito va soprattutto a chi lo dirige. Mio marito è poi morto e, visto che è morto a casa, l'ho comunicato al suo oncologo, che mi ha risposto: condoglianze.
La saluto e le auguro tutto il bene possibile per suo padre.
Nadalini Laura
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