Dettagli Recensione

 
Ospedali e case di cura a Torino
Voto medio 
 
1.5
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
1.0

Pessima esperienza

Ho pensato molto a cosa scrivere in questa lettera e finalmente, dopo un mese e qualche giorno, riesco a coordinare le idee…
Voglio iniziare dicendo che sono una madre da quasi due mesi e che ho partorito al Martini, ma iniziamo dal principio.
Sono stata ricoverata il lunedì mattina durante una visita di controllo per gravidanza a termine, dopo il tracciato mi sono recata a fare l’ecografia dove il ginecologo ha riscontrato poco liquido amniotico e ha deciso di trattenermi e solo successivamente indurre il travaglio. Bene, fin qui nulla di nuovo.
I problemi sono arrivati dopo, mettiamoci anche il periodo non meraviglioso in cui ho dovuto partorire e aggiungiamo un tampone fatto nel primo pomeriggio e il risultato che ci ha messo 10 ore ad arrivare e un induzione iniziata quindi a mezzanotte.
A induzione avviata sono stata mandata in reparto in camera, ci tengo a sottolineare che chiamarla camera è già un complimento dato che il bagno non funzionava e in 5 giorni di degenza in pieno puerperio, quindi non sto a sottolineare le milioni di volte in cui una donna ha necessità di cambiarsi, nessuno è venuto ad aggiustarlo e nessuno ha dimostrato un minimo interesse alla situazione … in sintesi dovevo usare il bagno del corridoio.
Dopo una lunga notte e un giorno di dolore metto al mondo mio figlio, è doveroso da parte mia ringraziare le ostetriche che sono state davvero gentili e disponibili nei miei confronti, un ringraziamento speciale va all’ostetrico Lucia che è stato davvero indispensabile.
Bene, mio figlio è nato alle 7.30 del mattino, dopo che siamo usciti dalla sala parto e trascorso una misera ora insieme, mio marito è stato allontanato e io vengo riaccompagnata in camera ( giusto per informazione, sto ancora aspettando che qualcuno ritrovi i miei pantaloni, misteriosamente scomparsi in sala travaglio).
La parte della storia per la quale ho deciso di scrivere questa lettera inizia adesso, ovvero il “nido” e le puericultrici.
Sappiamo tutti che dopo uno sforzo come quello del parto una donna ha bisogno di riposo e relax, bene, questo è quello che non succede nell’ospedale Martini:
appena tornata in stanza dopo il parto ero letteralmente piena di sangue, mi viene portato il piccolo e la prima puericultrice che mi si presenta davanti mi lascia la culla; la fermo sull’uscio chiedendole se poteva tenerlo qualche minuto (perché a questo serve un nido nell’ospedale e sbaglio o è il loro lavoro questo?) in modo da potermi fare una doccia, ma la gradita risposta che riporto testualmente è stata “ SE PROPRIO DEVE” e da qui ho capito che il rapporto non sarebbe mai stato idilliaco.
Nei giorni successivi le puericultrici che si sono alternate le ho trovate una peggio dell’altra, senza il minimo tatto e con un livello di arroganza e antipatia che toccava le stelle.
Bene, io e mio figlio siamo stati disturbati dal primo fino all’ultimo giorno di degenza. Sono stata introdotta all’allattamento in un modo quasi violento. Mio figlio è stato più di 24 ore completamente a digiuno, rischiando di essere disidratato perché il latte artificiale era "il vero demonio". A metà della seconda giornata, il bambino è stato preso e schiacciato sul mio seno senza poter respirare e obbligato ad attaccarsi in un modo davvero violento e pesante, distruttivo sia per me che per lui. Non vedendo risultati, la migliore tra le puericultrici, la signora Silvestri, dà la colpa alla mia conformazione fisica, ovvero ai miei capezzoli, obbligandomi e utilizzare il retro di una siringa come stantuffo per cercare di farli “uscire”, che anche in questo caso non ha prodotto risultati. Sono stata svegliata ogni due ore di giorno, di notte non potendo mai riposare o semplicemente dormire, sono stata additata come una cattiva madre perché mi sono permessa di addormentarmi verso le 23.00 e non ero schizzata in piedi al primo pianto del mio bambino.
Io capisco il periodo difficile, l’ansia e la paura del covid, ma un trattamento come questo non me lo aspettavo, tutto ciò per dire che sconsiglierò il vostro ospedale a chiunque mi chieda un consiglio.
Mi sono sempre considerata una persona forte e ancora adesso ho incubi e le facce di quelle “tate” mi tormentano la notte. Oltre a questo, tornata a casa e dopo soli 2 mesi, non ho più potuto allattare mio figlio, lo stress aveva influito anche su questo, mandandomi via il latte…
A volte per essere dei bravi professionisti basta una parola di comprensione verso donne che stanno affrontando un momento importante della loro vita, senza dovervi ricordare che anche le vostre madri-sorelle- mogli lo hanno passato o lo passeranno. e spero vivamente che scelgano un altro posto dove andare.

Saluti

PS: e compratele delle tende divisorie da mettere tra un letto e l’altro, uno non chiede tanto ma un minimo di privacy...

Patologia trattata
Parto naturale.
Esito della cura
Guarigione parziale

Commenti

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Per Ordine 
 
Inviato da Chiara Dembech
07 Agosto, 2020
Cara mamma mi dispiace per questa tua recensione e soprattutto per la tua esperienza ma io, come molte altre mamme e amiche, ho avuto l'enorme fortuna di poter partorire al Martini.
Staff davvero competente, le INFERMIERE, che non sono TATE, hanno svolto un ottimo lavoro e offerto un supporto importante, soprattutto per quanto riguarda l'allattamento.
Forse, aver partorito durante il lock down è già di per sè un’avventura!
Ma non dobbiamo farci confondere... una cosa sono gli eventi che non possiamo controllare, un’altra è buttare fango e generalizzare sul lavoro altrui!
Buona fortuna!
Inviato da Sara
14 Agosto, 2020
Ciao cara mamma!
Mi spiace molto per la tue esperienza e ti abbraccio fortissimo.
Io ho partorito tutti e due i miei bimbi all'ospedale Martini e posso dire, come molte mie amiche, che il lavoro svolto dalle infermiere del nido è ottimo. Io ho partorito il Secondo a 36 settimane, han dovuto portarlo in culletta termica per 24 ore e nel frattempo mi hanno insegnato a stimolare la produzione del latte per poterlo tirare e dare al mio bimbo. Ho trovato nelle infermiere estrema empatia e competenza.
Ognuna di loro ha contribuito a fare sì che il mio allattamento (cosa in cui, giustamente, credono fortemente) partisse nel migliore dei modi!

Mi spiace per la tua esperienza, spero riuscirai a somatizzarla lasciandotela alle spalle e goderti appieno la maternità.
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