Dettagli Recensione
non soddisfatto
Mi sono recato all'Istituto George Eastman di Roma, dopo che il mio medico di famiglia, mi aveva fatto l'impegnativa, assicurandomi fosse l'unico centro in Italia convenzionato con la mutua, al quale potevo accedere, ed essendo disoccupato ed invalido civile.
Mi hanno fissato un appuntamento dopo 3 mesi circa, una volta arrivati, mi hanno visitato e fatto relativa cartella valida per gli appuntamenti futuri e dicendomi esplicitamente che tra tutto denti superiori e inferiori, avrei dovuto spendere la cifra di € 2.600. Al secondo appuntamento mi sono state estratte 3 radici, per completare la pulizia e il medico, che ha fatto tale operazione, ha sempre confermato la spesa dei 2.600 euro, chiedendomi se lo sapevo. gli ho risposto di si, ma mi sono recato però allo sportello preposto, per sapere come mai, se l'Istituto era convenzionato con la mutua, avrei dovuto pagare, essendo per di piu' invalido e con il tesserino di esenzione. mi sono sentito rispondere che questo era valido soltanto per quanto riguardava le cure e le estrazioni, per il resto avrei dovuto pagare, ma solo per il materiale usato e che avrei potuto pagare man mano che il lavoro veniva eseguito senza troppi problemi.
Il giorno 30 Giugno mi sono recato di nuovo in Ambulatorio, dove lo stesso medico che mi aveva fatto le estrazioni, ha rigirato la frittata, dicendomi che per quanto riguardava la spesa complessiva, l'importo si aggirava intorno ai 12.000 euro, che mi avrebbero fissato l'appuntamento alla fine di Settembre e che se avevo fretta, avrei potuto recarmi nel suo studio privato (pagando) e dove avrei sistemato la cosa entro il mese di luglio.
Questa è la sanità italiana, si va avanti solo se si ha il portafogli gonfio, chi ha sempre sofferto deve continuare a
soffrire, la pubblica assistenza alle classi meno abienti non sta scritta ne in cielo ne in terra. Se hai i soldi ti curi, se non li hai, devi rassegnarti perchè non c'è nulla da fare..
Commenti
Mi manda al reparto implantologia. Arrivo, vado allo sportello, all'infermiera (che si è degnata di venire solo perchè la conoscente con cui parlava le ha detto "c'è una signora"), dò il libricino e mi dice: "signora deve venire tutti i giorni dalle 8.00 alle 10.00". Ed io "mi scusi ma non lo posso fare oggi??". "Signora è numero 63, No."
Questa è la mia giornata in giro senza concludere nulla, con 4 ore di mezzi pubblici... Mi sono chiesta: ma le avrò pagate le tasse?? Naturalmente sì, ho lavorato per più di 30 anni.. Allucinante.
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