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Imparare un po' di rispetto è fondamentale
Nel reparto B al piano terra, medicina centrale (quello dove sono ricoverate donne molto anziane) c'è un personale infermieristico purtroppo eterogeneo. Dico "purtroppo", perché in un ospedale si ha a che fare con persone che soffrono e talvolta muoiono, non con cassette di frutta.
Alcuni infermieri/e sono educati/e, e nonostante la mole di lavoro e si pongono con professionalità e rispetto. Altri/e rappresentano chiari esempi di maleducazione e poco rispetto nei confronti di si affida loro in questo caso, persone anziane.
Tra gli esempi di inefficienza si possono elencare: una volta alcuni operatori indugiavano in sala infermieri con lo smartphone in mano, nonostante un respiratore NIV stesse dando un allarme sonoro e rosso continuo per poca ossigenazione con rischio per il paziente, costringendo un familiare a chiedere l'intervento; un infermiere amante dell'arte dei tatuaggi che ha quasi buttato addosso a una paziente anziana la maschera dell'ossigeno; altre infermiere giovani che entravano e uscivano sbattendo con poco garbo il portone del reparto, quasi si sentissero capi di stato; alcuni infermieri gentili, però poco capaci di posizionare sul viso una maschera NIV, tanto che dopo minuti di manovre a vuoto hanno chiesto aiuto ad altri infermieri; un portantino che, distratto dal solito smartphone in mano durante il trasporto di un letto con una donna anziana in corridoio, faceva sì che il letto urtasse la sponda della porta.
Menzionare questi esempi è poco utile, tuttavia serve a differenziare chi svolge un mestiere con umanità e vocazione, e chi questi due valori li disconosce.
Come si sa, le condizioni di lavoro non sono le migliori; ma gli atteggiamenti negativi di cui sopra esulano dallo stress lavorativo: sono piuttosto l'indice preoccupante che il rispetto e il senso civico si stanno indebolendo in modo preoccupante.
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