Dettagli Recensione

 
Ospedali e case di cura a Roma
Voto medio 
 
1.0
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
1.0
Servizi 
 
1.0

Servizio Accettazione

Oggi mi sono recato presso il Centro Oftalmico di Piazza degli Eroi su consiglio del mio medico che mi aveva diagnosticato un orzaiolo assai esteso. All'accettazione mi ha ricevuto una dottoressa / infermiera (era bionda, ma non ha voluto qualificarsi nonostante la mia richiesta) che mi ha diagnosticato un calazio. Mi ha dato una fotocopia dicendomi di seguire le istruzioni. Ha inoltre suggerito di fare degli impacchi con acqua e sale "spiegandomi" che un orzaiolo è come l'Herpes, si ripresenta spesso e ci vuole molta pazienza; il tutto senza un minimo di privacy.
Ho accennato a spiegarle alcuni dei miei sintomi, ma era poco interessata. Alla mia domanda se era possibile vedere un medico, mi ha detto che c'erano venti persone prima di me e avrei aspettato quattro ore per sentirmi dire quello che era già scritto sulla fotocopia che lei aveva già consegnato. Visto che l'infermiera/dottoressa mi aveva assicurato che quella era la diagnosi, ho deciso di non aspettare.
Le ho chiesto le sue referenze e mi ha detto che se le volevo avrei dovuto andare dal direttore sanitario. Cosa che ho prontamente fatto. Sono salito al terzo piano e dopo un po' si è presentata una signora che, alla mia richiesta di incontrare il direttore sanitario, mi ha invitato a di parlare con lei. La Signora/Direttore Sanitario è stata gentile e ha cercato di spiegarmi la prassi al pronto soccorso. Nonostante la sua gentilezza, sono rimasto molto sconcertato dal modo in cui sono stato trattato.
A questo punto vorrei avere alcune informazioni:
- è una cosa usuale dare delle diagnosi e consigli al banco delle accettazioni?
- è una cosa usuale somministrare dei farmaci (la infermiera/dottoressa bionda ha messo delle gocce nell'occhio di una paziente sporgendosi dal bancone della reception).
- la signora bionda era un medico o una infermiera?
- se era un medico, perchè non ha voluto identificarsi?
- se era una infermiera aveva la competenza di dare una diagnosi?
- una persona che lavora con il pubblico, soprattutto in una struttura ospedaliera e che dà delle diagnosi, non ha il dovere di identificarsi con un codice o una sigla?
Attendo una sua cortese risposta.
Ringrazio per la cortese attenzione.

Andrea Zannoni

Patologia trattata
CALAZIO.
Esito della cura
Nessuna guarigione

Commenti

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Per Ordine 
 
Inviato da Aldo
11 Luglio, 2017
L'identica procedura è stata applicata anche a me, con la differenza che la diagnosi di "calazio" già la sapevo e visto che da un mese seguivo una terapia senza averne alcun miglioramento, ho chiesto di essere visto da un medico, ma l'infermiera mi ha prontamente dissuaso dicendomi che tanto, anche se fosse stato necessario operarmi, il medico non avrebbe in nessun modo potuto mettermi in lista per un futuro intervento. Pertanto di fronte a tanta inefficienza mi è stato risposto che bisognava ringraziare che ancora esistano simili strutture e che in fondo dovevo essere grato al paramedico del triage che mi ha fatto risparmiare venticinque euro.
In sintesi il problema continuo ad averlo e pur cercando di prenotare una visita oculistica in tempi ristretti attraverso il Cup presso questa struttura, ho dovuto rinunciare per indisponibilità di posti.
In risposta ad un earlier comment

Inviato da Erika
11 Agosto, 2020
Gentilissimi, sono una ragazza fuori sede di 24 anni. In preda ad un acuto dolore all'occhio destro anche io mi sono recata in tale struttura per essere visitata e per togliermi il dubbio di cosa mi fosse accaduto all'occhio. Ebbene, stessa identica cosa. E' una grandissima vergogna! La visita in pronto soccorso secondo la Costituzione italiana è un diritto! Io mi sono ripresentata la sera trovando un'altra dottoressa/infermiera, capelli castani e ricci. Stessa identica procedura e al mio: scusi ma preferirei averne la certezza con una visita! la sua risposta è stata sbattermi il foglio da firmare e dirmi con un fare molto arrogante che per lei sarei stata codice bianco e sarei passata dietro a tutti, per ultima. Le ho risposto con un chiaro: "Guardi per essere trattata così io me ne vado!" e alla fine della lunga figuraccia che ha fatto davanti a tutti i pazienti mi ha ammessa alla visita con codice bianco. Nulla da aggiungere sulla visita, veramente veloce, che mi ha confermato la crema che già stavo mettendo... per altro sbagliata! Mi provoca grande bruciore all'occhio e, presa da questo dolore, ho letto il bugiardino...è controindicata per orzaioli, calazi e blefariti! Ovviamente dovrò anche io pagare ben 25 euro per essermi seduta sulla loro sedia nella sala d'aspetto e sullo sgabellino in sala visita!
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