Dettagli Recensione
Perplessità
Mia nonna, di 90 anni e in stato di demenza senile avanzato, è stata accettata a Villa delle Querce lunedì scorso nel reparto di riabilitazione cardio-respiratoria.
Martedì siamo andate a trovare mia nonna e i medici ci hanno detto che non poteva stare lá non più di 20 giorni, dopodiché avremmo dovuto pagare.
Mercoledì i medici chiamano mia madre dicendole che mia nonna non poteva stare lá perché non collaborava alla riabilitazione (ginnastica) e con le sue domande insistenti era ingestibile e "avrebbe portato alla pazzia anche gli altri pazienti". Non svolgendo la fisioterapia, la struttura non avrebbe preso il rimborso dal SSN. Entro 2/3 giorni sarebbe dovuta uscire.
Io e mia madre siamo andate il giorno dopo, giovedì scorso, per chiedere se potevano darci qualche giorno in più per organizzare l'uscita di mai nonna. Il responsabile del reparto è stato categorico: mia nonna non poteva rimanere lì neanche a pagamento, come abbiamo provato a chiedere. Entro sabato (oggi) avremmo dovuto portarla via. Arrivate lá questa mattina, il dottore (lo stesso con cui abbiamo parlato giovedì) ci ha detto che nonna era diventata collaborativa e se volevamo potevamo lasciarla nel reparto. A questo punto io e mia madre non ci siamo fidate di questa nuova versione dei fatti. Abbiamo quindi chiesto che dimettessero mia nonna, come ci avevano chiesto due giorni prima senza ammettere deroghe.
Ci hanno messo a disposizione una sedia a rotelle. Nessuno ci ha aiutato ad alzare mia nonna da letto e a farla sedere sulla sedia. Nè a farla salire in auto. Ci hanno poi chiesto di riportare sù al nono piano la sedia perchè non potevano fare allontanare un'unitá del reparto.
Ringraziamo solo le infermiere che hanno cambiato la biancheria a mia nonna.
Il personale medico si è mostrato interessato solo ai rimborsi della regione. Oggi ha ritrattato la versione dell'altro ieri. Così facendo la dimissione di mia nonna risulta una nostra scelta, quando invece la decisione di farla uscire è stata loro. Non si trattano così i pazienti e le loro famiglie.
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