Dettagli Recensione
Storia personale
Vorrei raccontare la mia storia affinchè chi la legge possa capire e riflettere....
Nel lontano 19 ottobre 1990 una scheggia di metallo trafigge il mio occhio sinistro; mi rivolgo immediatamente al p.s. di questo ospedale, dove un oculista dopo un accurata visita mi dice che la scheggia non è entrata (ancora oggi è nella mia testa) e che c'è un emorragia in camera posteriore ma che si riassorbirà dopo pochi giorni.
Vengo ricoverato al p.s., passano i 5 giorni, ne passano 10, ne passano 15, ma il mio occhio peggiora e, da che vedevo poco, dopo tutto questo tempo non vedevo più nulla. Dopo 20 giorni, quando ormai la situazione era compromessa, i luminari dell'epoca decisero di farmi visitare dall'allora primario del reparto, il Prof. Franco Pintucci. Dopo la visita il professore (che non nego mi prese in simpatia, peraltro reciproca) si spostò dalla lampada a fessura mi guardò e mi disse... figlio mio e che ti faccio per quel poco che si vede la retina è un canestro... comunque io ci provo ti opero. Il 16 novembre, giorno del compleanno di quella che sarebbe stata mia moglie, vengo operato: operazione riuscita perfettamente, ci rivedevo, non mi sembrava vero.
Purtroppo pochi giorni dopo avvenne il primo problema: la retina non tenne e si ristaccò nuovamente.. Tornai e fui operato nuovamente, si ristaccò; tornai e fui operato una terza volta, si ristaccò; tornai e fui rioperato una quarta volta, si ristaccò; tornai e fui rioperato una quinta volta, si ristaccò. Il prof. Pintucci mi raccontarono che sconsolato abbandonò la sala operatoria... Io a 22 anni mi ritrovavo a vedere con un solo occhio, ma non mi diedi per vinto e provai l'ultima spiaggia: il dott. Zivoijnovic ad Anversa in Belgio. Andai, mi visitò, mi operò anticipandomi che l'intervento era necessario per ripulire l'occhio, ma che ai fini funzionali non avrei avuto possibilità di tornare a vedere.
Ieri è stato il 25° anno del mio incidente e francamente rimango basito che ancora oggi, nonostante siano migliorate le tecniche chirurgiche, nonostante ci sia stato un cambio generazionale della classe medica in questo ospedale, quando si parla di "Distacco di Retina" i risultati siano sempre uguali.
Purtroppo il mio fu un caso che oggi probabilmente sarebbe stato classificato tra i casi di malasanità, perchè se la diagnosi di quel luminare che incrociai al p.s. fosse stata più tempestiva, probabilmente il prof. Pintucci avrebbe cambiato la mia storia. Ma quello che voglio energicamente ribadire a tutti i lettori è che non è il nome dell'ospedale a fare la differenza, ma le persone che ne fanno parte.. Informatevi, non vi fermate davanti a nulla, chiedete informazioni, esistono medici bravi, ma occorre avere la forza di trovarli..
Oggi ho 47 anni, sono sposato, ho due meravigliosi figli, ho un bel lavoro ma, nonostante ciò, il 19 ottobre di ogni anno la fitta nel mio cuore si riacutizza sempre..
Commenti
Per lui l'oculistica era una missione. Purtroppo a Roma, "Capitale d'Italia", a causa di meccanismi di cooptazione e politici che regolano l'assunzione ed il conferimento egli incarichi, la sanità è caduta nel degrado e nella mediocrità più totale.
Purtroppo su Roma non esiste la meritocrazia perché le capacità di un professionista si misurano con la quantità di raccomandazioni e appoggi politici che uno ha. La colpa di questo sistema però è anche di quei Luminari che lavoravano su Roma negli anni 80/90 che non hanno permesso a chi aveva veramente delle capacità di uscire fuori, perché comunque i propri figli e nipoti.. dovevano venire prima degli altri..
Oggi se qualcuno mi chiede dove andare a farsi operare per un distacco di retina rispondo: Pisa dott. Guidi, oppure Firenze prof. Rizzo, se si vuole essere sicuri di finire in buone mani.
La mia comunque è solo una sfuriata di rabbia dovuta al fatto che mi fa male vedere la capitale d'Italia così.
Anche a me dopo qualche mese la retina non resse, così nuovo ricovero urgente e vitrectomia. A giugno partii anch'io per Anversa dal dottor Zivoijnovic, il quale mi assicurò che a Roma avevano fatto bene il loro lavoro. In quell'anno ho fatto ben 6 interventi e fino al 2015 ho avuto - senza mai rimuovere - l'olio di silicone che mi ha permesso di vedere qualcosina.. Quest'anno il mio occhio si è svuotato: cornea perforata, ricovero d'urgenza e trapianto! E'andata così, ma devo dire che nonostante l'incubo che stavo vivendo, sono stata seguita con gentilezza e amore, ad iniziare dalla caposala agli infermieri e medici, che avevano preso a cuore la mia situazione.
concordo con lei su tutta la linea.. Se quel giorno in p.s. avessi incontrato un medico della sua equipe, probabilmente la mia recensione sarebbe stata diversa.
La ringrazio e le invio i miei più cordiali saluti.
Gianni V.
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