Dettagli Recensione
Riabilitazione in day hospital
Dopo diversi anni di assenza dalla clinica Villa Sandra, riprendo la frequenza motoria. Quest'attività, anche se illusoria, mi dà la speranza che possa migliorare il mio fisico, anche se non potrò mai tornare come prima. Ora guardando me nel verde prato della villa, rimango disorientato a vedere che il prato, seppur migliorato, e' rimasto uguale mentre io mi sono abbassato di 10 cm., e sento nostalgia dei tempi passati.
Ho ritrovato due persone di allora, Omero e la dott.ssa La Preziosa (preziosa nel nome e nei fatti) che mi hanno accolto con molto calore e simpatia e mi hanno riammesso nella struttura pur non avendo requisiti eccellenti.
Omero è un serio professionista, ma quando ho cominciato fisioterapia mi sono accorto che era tutta diversa da quella fatta anni prima.
Il fatto è che io sono cambiato nel linguaggio, come nella deambulazione, essendo affetto dal morbo di Parkinson. Omero ha diminuito i tempi di recupero, cosicchè quando esco dalla lezione mi sento più stonato di prima, ma anche tanto felice perchè penso che tutto questo farà bene al mio disastrato fisico.
Grazie Omero!
Un personaggio per me nuovo si chiama Pietro, che oscura gli altri con il suo dinamismo, e' sempre allegro, gentile e pronto ad aiutare noi pazienti imbranati. Rallegra gli ambienti ed è costretto a correre da un ascensore all'altro cambiando direzione dove si richiede la sua opera. Se me dovrebbe mettere i pattini per non stancarsi troppo nel raggiungere i luoghi dove è richiesto.
Grazie anche a te Pietro!
La mattina inizia con gli esercizi di logopedia curati da Pamela e dallo stuolo dei suoi aiutanti, che con molta pazienza ci insegnano a migliorare il linguaggio e a loro va la mia riconoscenza.
Un pensiero agli ascensori della clinica: ce ne saranno perlomeno 40, di cui funzionanti contemporaneamente ben pochi, cosa questa che provoca lunghe file di noi pazienti davanti alla loro porta.
A mezzogiorno le terapie sono finite e noi pazienti a passo di Bersaglieri corriamo urtandoci, con il pericolo di finire per terra. Ma niente paura, perchè qui siamo già all'ospedale e si tratterrebbe solo di cambiare piano!
Poi in giardino cominciamo a sognare il pranzo, scommettendo su ciò che troveremo in tavola. Ma con il passare dei giorni ci accorgiamo che se anche cambia il menu del primo piatto, il sapore è sempre lo stesso, anche se gradevole.
In tutti i modi, il pranzo nel complesso è ottimo, servito da gentilissimo personale che ci assiste con amore e dedizione.
Fra pochi giorni finiro' purtroppo il ciclo terapeutico, ma voglio chiudere questa nuova avventura motoria dicendo grazie a tutti coloro che mi hanno seguito in questo mio rientro a Villa Sandra.
Commenti
Altri contenuti interessanti su QSalute