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Pronto soccorso Vannini, rifiuto controllo
Come già mi è stato pubblicato su Il Messaggero", sono stato respinto dal pronto soccorso.
"La notte del 10 us mi rendevo conto che la temperatura corporea saliva repentinamente con deliri e forti mal di testa. Verso le 4.30 del mattino decidevo di andare al pronto soccorso vicino casa, ospedale Vannini.
L'infermiera di turno all'accettazione non faceva che dire che non era quello il posto dove rivolgersi per la febbre a 40°, ma dovevamo andare dal medico di base o la guardia medica, in poche parole invitandoci ad andare via. Di conseguenza andavamo alla ricerca di una guardia medica, fermando anche una pattuglia di carabinieri per informarci dove era una guardia medica ma neanche loro hanno saputo dire niente, chievamo pure al centro del 118 a largo Preneste che pure loro non sapevano indirizzarci per una guardia medica e meravigliati del comportamento del pronto soccorso Vannini.
Con la febbre che continuava a salire siamo andati al pronto soccorso del policlinico Umberto I. Il medico di controllo in accettazione è rimasto scandalizzato dal fatto che il P.S. precedente avesse rifiutato l'assistenza medica. Dopo 11 ore di pronto soccorso il risultato è di polmonite con soli sintomi febbre.
Questo per far capire che quando una persona va in ospedale è perchè ne ha veramente bisogno, alle 4,30 della notte, e non a perder tempo e disturbare infermieri all'accettazione. Il giorno stesso, uscendo dal policlinico, siamo passati al P.S. Vannini, facendo presente al personale di turno l'attegiamento della loro collega. Ci siamo sentiti rispondere che c'è gente che sta peggio di chi ha la polmonite. Questa è l'assistenza sanitaria in Italia." Elia Ciani.
Commenti
Il fatto che il rifiuto sia poi stato avanzato da una infermiera (con tutto il rispetto per la categoria) è ancora piu' indignante.
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