Dettagli Recensione
Un’oncologa senza cuore
Sono stata in cura dalla dottoressa Mazzuca tra il '21 ed il'23. Io mi sono affidata completamente, è stata molto dolce e molto positiva fin dall’inizio presentandosi come un medico attenta ai bisogni del malato, raccontandomi che per lei questo lavoro è una missione emblematica la sua frase "quando mia figlia sente squillare il telefono mi dice mamma qualcuno ha bisogno di te", "perché lei sa che per me ogni paziente è prezioso".
Ma andiamo ai fatti. Non entro nel merito della mia storia clinica che purtroppo ha visto un tumore della mammella evolversi con metastasi alle ossa ed al fegato, ma voglio raccontarvi di come si è comportata questa signora che si presenta come un angelo custode.
Ad aprile ‘22 dopo aver eseguito mastectomia e fatto chemio, in corso di cura ormonale, avviso la dottoressa che il mio marcatore CEA è salito fino a 10 volte il valore normale, ma lei prima mi liquida dando la responsabilità ad un problema di infiammazione intestinale e rinviandomi al Gastroenterologo e poi, quando si aggiungono dolori muscolo scheletrici li liquida come conseguenza della cura ormonale che stavo facendo. Nessuna PET nessuna scintigrafia ossea. Quando il valore CEA si alza ancora le scrivo su whatsapp, era fine giugno 22, ma lei presa dai suoi mille impegni, NON MI RISPONDE... mi sono sentita quasi invadente e non ho più scritto dopo il secondo messaggio whatsapp SENZA RISPOSTA.
A fine agosto vengo ricoverata d'urgenza alla clinica paideia dove riscontrano una frattura vertebrale dovuta alle metastasi ed un femore invaso dal tumore. Sono stata operata prima alla vertebra con quattro perni di giuntura tra le vertebre e poi alla gamba dove mi hanno messo una maxi protesi dalla testa del femore fino a metà gamba. Il mio dolore più grande è stato dover abbandonare la mia vera passione, la danza. Forse è stato fatto tutto il possibile per evitare le metastasi (come ho detto non entro del merito perché non sono un medico) ma certo potevo anticipare quel drammatico ricovero d'urgenza dopo un mese di dolori atroci e sofferenze indicibili. Da aprile, quando il CEA comincia a salire velocemente ad agosto passano 5 mesi... sicuramente un medico attento avrebbe fatto accertamenti anticipando il trattamento e forse avrei evitato quegli interventi d'urgenza così invasivi alla gamba ed alla spina dorsale tali da farmi abbandonare la danza.
Oggi sono in cura alla paideia dal dottor Luca Marchetti con l'assistenza del padre Paolo ed anche in questo caso non entro nel merito della competenza (riconosciuta da pazienti ed oncologi) ma si sono dimostrate persone attenti e presenti, scrupolose ed umane. Appena un minimo sintomo e subito un accertamento, disponili in presenza ed al telefono veramente giorno e notte compresi sabato e domenica.
Un ultimo accenno alla clinica mater dei. Durante quei 5 mesi di CEA alto, nel corso dei normali controlli, una tac evidenzia a detta dei medici (dott Di Leo e figlio) un nodulo al seno che poi risulterà essere una cicatrice del posteriore intervento di mastectomia. Anche in questo caso la dottoressa Mazzucca attende due giorni prima di ricevermi. La successiva biopsia evidenzia che non c’è nessuna presenza tumorale. Male male anche il reparto di diagnosi per immagini.
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