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Frattura al femore
Mio padre, uomo di 85 anni affetto da demenza senile e un forma media di morbo di Alzheimer, è stato ricoverato in ortopedia al secondo piano per una frattura al femore.
Dopo l'intervento (andato bene niente da dire) l'ortopedico responsabile ha fatto una valutazione di degenza c60 (60 giorni di lunga degenza) senza aver parlato con me e senza avere preso in considerazione le sue necessità psicologiche e fisiche, nella lunga degenza è prevista pochissima fisioterapia condannandolo (vista la scarsa collaborazione di mio padre ad alzarsi) a vivere praticamente allettato. Non c'è stato verso di poter cambiare il codice con uno dove fosse prevista una forma di fisioterapia più frequente e con meno giorni di degenza e, davanti alle mie richieste, rispondermi con saccenza e superficialità. Per finire in bellezza ho scoperto che mio padre fosse stato trasferito solo andando a trovarlo in reparto e non trovandolo. Hanno trasportato un paziente fragile senza l'assistenza di un familiare che potesse aiutarlo a capire cosa stesse succedendo e supportare il suo stato psicologico. Nella nuova struttura non mi hanno fatto entrare lasciandolo solo in un posto sconosciuto nelle sue condizioni di fragilità. Vorrei ricordare al medici (agli infermieri no perché sono stati tutti abbastanza gentili) che, per quanto la sanità italiana non dia grandi soddisfazioni per il vostro lavoro, anche la qualità della assistenza psicologica andrebbe presa in considerazione da voi professionisti. Spero che mio padre non risenta troppo del vostro pessimo comportamento.
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