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Curarsi nel verde della San Raffaele di Rocca
Nel momento in cui abbiamo deciso di riportare a casa tra qualche giorno mio fratello Enzo, ricoverato nella RSA San Raffaele di Rocca di Papa, ho il bisogno ed il piacere di scrivere queste righe sulla ospitalità da lui ricevuta nel suo ricovero ancora in corso nella Casa di Cura San Raffaele di Rocca di Papa, per ringraziare e per riconoscimento personale della validità e della efficienza della Struttura.
Sorvolo sul posto, l’ampio parco e comodo parcheggio e la splendida veduta nella quale è magnificamente ubicata, illustrati ampiamente nel sito della San Raffaele, per concentrarmi nel cuore della Casa di Cura, nei luoghi e negli spazi ove mio fratello ha vissuto da degente questi ultimi 6 mesi.
Già affetto da ben 10 anni da ictus cerebrale, a seguito di Covid 19 e TIA, nel mese di dicembre 2023 è stato ricoverato in acuzie all’Ospedale S. Eugenio e dopo 20 giorni, trasferito in post acuzie, con ossigeno, alimentazione PEG con sondino e senza voce alla Casa di Cura San Raffaele di Rocca di Papa.
Qui ha trascorso i primi 60 giorni in lunga degenza, in un’ampia camera 4 posti con bagno, ariosa, luminosa, con spazio per accogliere i parenti in visita ai malati, ove è stato sempre e puntualmente seguito e controllato dal personale medico, infermieristico e riabilitativo.
I medici del Reparto e specialistici, su scorta della scheda di dimissioni dell’Ospedale S. Eugenio, e delle visite ed esami da loro effettuati, hanno subito preso coscienza e conoscenza della grave situazione medica-sanitaria in cui versava ancora di mio fratello e inizialmente hanno proseguito con l’ossigenoterapia per le irreversibili condizioni dei polmoni e l’alimentazione con sondino PEG a causa della difficoltà nella deglutizione.
Dopo i primi e accertati miglioramenti, è stato iniziato lo svezzamento, con la doppia alimentazione, manuale per bocca, inizialmente solo liquida, per riabilitarlo alla deglutizione e mantenendo la PEG con sondino, per assicurare una corretta e sufficiente nutrizione. In questo stesso periodo ha iniziato, con sua grande soddisfazione, la fisioterapia riabilitativa, premurosamente assistito dalle fisioterapiste, in una attrezzata e ampia palestra fisioterapica (non l’ho vista ma lo dice mio fratello Enzo).
Comincio ad essere lungo, ma non voglio dimenticare il personale infermieristico e OSS che con impegno e dedizione si è fatto cura delle necessità fisiche e pratiche, lavarlo, cambiarlo, renderlo pulito e presentabile, accorrere ad ogni scampanellata, ascoltare ogni sua richiesta, etc..
Per raggiungere mio fratello dovevo ogni giorno percorrere 90 Km., avevo chiesto ed ottenuto il suo trasferimento in una casa di cura di Roma, vicina alla mia abitazione, ma all’ultimo momento, a cose fatte, abbiamo deciso di rinunciare al trasferimento per rimanere nella San Raffaele ove mio fratello aveva trovato cure, attenzioni, sicurezza e miglioramenti nel suo stato di salute e nella sua autonomia. In primis è stato proprio mio fratello a voler restare alla San Raffaele, perché conosceva tutti, ci si trovava bene, e per i risultati di cui pur nel suo stato, riscontrava certi.
Al termine dei 60 giorni di lunga degenza, con mio fratello non autosufficiente da poter vivere da solo, abbiamo chiesto il ricovero in RSA e così mio fratello è stato trasferito al 1^ piano della Struttura, in una ampia, assolata, ariosa camera a 3 letti con bagno, frigo e 2 TV. Il bagno è talmente grande che accoglie anche comodamente le 3 sedie a rotelle dei malati della stanza.
Anche qui è stato assistito in tutta la pulizia del corpo, anche intima, lavato, sbarbato, vestito, rifacimento del letto etc. sempre da personale professionale, capace, attento al malato, alle sue richieste e necessità
Qui ha proseguito le cure, aumentata la fisioterapia, riacquistata la sua autonomia possibile con le sue condizioni fisiche generali, cammina con il camminatore e la stampella, ed il pomeriggio, con il mio aiuto cammina, sempre con stampella e camminatore, per i lunghi e larghi corridoi. Nei momenti di relax sosta nell’ampio salone con Tv o sul terrazzo.
Ormai eliminata la PEG, mangia normalmente senza alcun aiuto nelle sale con il resto dei pazienti, il cibo è buono (lo mangia sempre) e sufficiente. In tutto il periodo del ricovero, e in tutte queste fasi e in ogni momento in cui si doveva prendere una decisione, ho sempre potuto contare sulla cortesia e disponibilità del Direttore Sanitario della San Raffaele – dott. Tassone, che sempre presente nel suo ufficio, anche nelle ore pomeridiane, mi ha sempre ricevuto con cortesia, disponibilità e umanità, ascoltato e consigliato sulle difficoltà pratiche che si presentano in simili frangenti, e sui possibili modi e percorsi da affrontare o proseguire. Un riconoscimento ed un ringraziamento anche alla assistente sociale Francesca Moschitti, il cui supporto ed indirizzo è un prezioso valore aggiunto per la Casa di Cura e per le famiglie dei degenti.
In ultimo, un pensiero positivo e un ringraziamento anche a chi ho dimenticato di presentare in queste righe.
Franco Cardinali
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