Dettagli Recensione

 
Ospedali e case di cura a Roma
Voto medio 
 
1.5
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
1.0

Dal San Carlo di Nancy al Di Liegro

Mia mamma - 89 anni - è stata inviata al policlinico dal Pronto Soccorso del S. Carlo di Nancy, in data 20.1.2024, per scompenso cardiaco e annessi problemi respiratori. E' stata somministrata terapia antibiotica che ha migliorato tale ultimo aspetto, e un diuretico, iniettato frettolosamente in vena 2-3 volte al giorno. Voglio precisare che i medici non volevano essere disturbati; chiamavano loro in caso avessero qualcosa da dire e sarebbe anche andato bene se avessero detto tutto. Avevo chiesto loro di contattare il medico curante di mamma, al quale non sapevo cosa dire, ma hanno rifiutato.

In data 1 febbraio mia mamma è stata dimessa pur continuando ad avere gambe gonfissime, proprio come quando era entrata, e totale incapacità di reggersi sulle stesse. Abbiamo chiesto ad una dottoressa come mai venisse dimessa presentando ancora detti gonfiore e astenia; ci è stato risposto che la terapia era lunga ed era da continuare a domicilio. Alla richiesta di specifiche sulla terapia, mi ha risposto che avrebbe dovuto continuare antibiotico e cortisone, ma quando ho chiesto se avessero già iniziato con il cortisone, ha ammesso di non ricordarlo...

Comunque, il pomeriggio del primo febbraio mamma è tornata a casa, con la prescrizione degli UNICI STESSI farmaci (senza i citati antibiotico e cortisone) che prendeva prima del ricovero e che, evidentemente, non sortivano l'effetto dovuto. A riprova di ciò, la mattina dopo (2 febbraio) era ricomparso il sibilo respiratorio e la notte tra il 3 ed il 4 febbraio mi sono rivolta al 118 perchè mia mamma presentava grave edema diffuso e respirava a fatica. E' stata quindi accompagnata in ambulanza al Pronto Soccorso dell'Ospedale Villa S. Pietro da dove, dopo trasferimento in reparto, non è più tornata. Devo dire che al San Pietro hanno tentato di curarla: diuretico iniettato in vena da una pompetta alla velocità di 2 mg l'ora, lo stesso diuretico che al Di Liegro, in quantità pari a 20 mg., veniva "lanciato" in vena in 10 minuti. Le hanno anche fatto una trasfusione di sangue e altri interventi per cercare di riportare i valori ematici quanto più possibile vicino alla norma. Infatti, dalla cartella clinica del Di Liegro, ritirata post mortem, ho poi scoperto un valore dell'emoglobina pari ad 8, globuli rossi bassissimi, elettroliti sballati, transaminasi e altri valori fuori dalla norma: nessuno si era premurato di chiedersi come mai tali valore fossero così anomali, nulla è stato fatto per cercare di ripristinarli ma neanche è stata fatta la segnalazione sulla lettera di dimissioni da consegnare al medico curante.

Quindi, mi chiedo se mia madre non sia stata dimessa per paura che potesse morire lì; mi disturba anche molto il fatto di aver pagato 1500 euro per una stanza a pagamento. Questo è un altro aspetto da sottolineare: l'entrata per le visite è dalle 13.00 alle 14.00, orario non proprio comodo, soprattutto per chi lavora o chi deve attendere i figli che tornano da scuola. Ma se paghi 150 euro al giorno non disturbi e puoi entrare a qualsiasi ora. Quindi è vero che abbiamo avuto libero accesso alle visite, almeno noi non l'abbiamo abbandonata, ma avrei preferito che mia mamma venisse curata e magari sarebbe ancora qui con noi.

La Regione Lazio, che legge per conoscenza e alla quale invierò la stessa lettera anche tramite il contatto sul suo sito, dovrebbe fare dei sondaggi di gradimento tra chi è stato ricoverato al Di Liegro prima di autorizzare i rimborsi alla struttura: avrebbe delle belle sorprese.

Ricordo a chiunque leggerà questa recensione, che gli anziani non sono "vuoto a perdere"; anche se vecchi, sono affetti importanti per qualcuno ed è dura pensare che vengano spinti a morire dalla noncuranza e/o dalla incapacità di coloro ai quali si erano affidati. Altro aspetto da considerare è che i vecchi stanno contribuendo da una infinità di anni alla sanità pubblica e sarebbe giusto far avere loro il meritato accesso alle cure.
Resto comunque a disposizione di chiunque voglia contattarmi e/o voglia vedere la documentazione in mio possesso.
Paola Antonini

Patologia trattata
Scompenso cardiaco.
Esito della cura
Nessuna guarigione

Commenti

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Per Ordine 
 
Inviato da Susanna
16 Mag, 2024
Esperienza molto simile alla mia con mia madre, deceduta però in un ospedale napoletano.
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