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Pronto Soccorso
Questa mattina giorno 18/03/2024, alle ore 9:30 mi sono presentata al pronto soccorso di Anzio con mio figlio di 7 anni. La signora della accettazione ha prima urlato al ragazzo che era davanti a noi di muoversi perché lei non aveva tutta la giornata, nonostante il ragazzo fosse in evidente difficoltà. Quando è arrivato il nostro turno, la prima cosa che mi ha detto è che ero nel pronto soccorso sbagliato. Quando ho provato a spiegarle che ero lì perché mio figlio ha avuto tutta la notte la febbre, con apnea e difficoltà respiratorie, senza farmi finire la spiegazione mi ha interrotto in maniera scortese, facendomi notare che il "bambino era in piedi". Quando ho fatto notare che il bambino non era stato visitato, mi ha chiesto che lavoro io svolgessi. Le ho detto che questa era un invasione della mia privacy, e non era inerente al motivo per il quale ero lì, ma lei ha insistito con questa domanda. Avrei preferito che mi volgesse domande riguardanti la salute di mio figlio, e le avrei spiegato che il bambino ha problemi alle tonsille da quando è nato, e già l'anno prima con la pediatra si parlava di rimozione, ma questa mattina la pediatra non c'era.. Comunque, viste la scortesia, la poca empatia e la poca capacità di comunicazione del personale dell'accettazione, e la loro arroganza, ho preferito portare prima possibile via il mio bambino da qui, e portarlo in visita privata.
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