Dettagli Recensione

 
Ospedali e case di cura a Roma
Voto medio 
 
2.0
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
1.0

Papa per un giorno

Vi racconto la mia non felice esperienza al Policlinico Gemelli di Roma.
Purtroppo ho un grave problema di stenosi che mi costringe ormai a letto da diversi mesi e pertanto, dopo vari ospedali pubblici e cliniche private decido, per “rinomata professionalità”, di prenotare una visita alla neurochirurgia del blasonato Gemelli di Roma. Fissato l’appuntamento, mi viene confermata la data del 25 marzo 2022. La conosciamo la nostra Sanità e quindi quando questa data mi viene rinviata ad altro giorno per futili motivi la comprendo e me ne faccio una ragione, la mia speranza era solo essere visitato.
Finalmente arriva il giorno e ho avuto la fortuna di essere visitato dal prof. Polli, bravissimo medico che per il mio problema individuava da subito la soluzione in un intervento chirurgico. Per i tempi? Ritorniamo al problema della nostra sanità da comprendere…. mi si dice di qualche mese di attesa, oppure di andare in Sardegna dove potevo essere operato in massimo un mese e comunque in una struttura pubblica. Le mie esigenze e paure mi hanno portato comunque ad aspettate di essere operato al Gemelli, quindi di essere inserito nelle liste di attesa.
La via crucis di telefonate con la segretaria del neurochirurgo la lascio alla vostra immaginazione, ma comunque passato un po' di tempo e dietro diverse sollecitazioni, mi chiamarono e mi chiesero di fare diversi accertamenti preoperatori; cosa che feci inviando tutto dopo pochi giorni. Fremevo perché il dolore incalzava ed ormai il letto faceva parte della mia giornata.
A fine maggio mi comunicarono che l’intervento lo avrebbero fatto nella prima decade di giugno. “Fortunato?”… manco a pensarlo. Ai primi di giugno mi telefonarono comunicandomi che l’intervento era stato spostato a dopo l’estate. Rassegnato ma fiducioso (tanto in Italia funziona purtroppo così). Nel frattempo mi informo per un prestito, che pur di fare l’intervento ero disposto ad utilizzare, pur di operarmi magari e qualora possibile in intra-moenia. Provo a scrivere una email al dottore, ma nulla, nessuna risposta.
Passa il tempo e mercoledì 20 luglio 2022 ebbi una telefonata dalla segreteria del prof. Polli: “signor D’angelo, si è liberato un posto, è disponibile al ricovero per sabato 23 luglio ore 11.00 per essere operato lunedì 25?”. Una mano dal cielo, accettai incondizionatamente. Ho mobilizzato un'intera famiglia per preparare tutto. Albergo per i familiari prenotato, tampone presso una struttura pubblica (cosa non facile a Napoli), fisioterapista avvisato per il post operatorio e ferie spostate per i miei figli per starmi vicino alla degenza. Ormai tutto pronto, è fatta.
Venerdì 22 luglio alle ore 11.00, praticamente a meno di 24 ore dal ricovero, ricevo una telefonata dalla segretaria o comunque una preposta dove “candidamente” mi avvisava che l’intervento era stato spostato e che forse poteva essere "per il prossimo 2 agosto" ma che dovevo comunque attendere una nuova comunicazione.
Taccio perché la mia rabbia è tanta, taccio perché vivo in un paese dove molte cose vanno così, ma nulla mi vieta a considerare e paragonare questa mia esperienza in una giornata al circo, dove io (anzi noi pazienti) sono l’animale in gabbia e i lor signori i domatori. Trattare senza rispetto la sofferenza altrui con le giornate interminabili di dolore di un anziano siano in questo caso uno “spettacolo” di un circo chiamato sanità italiana.
Nello sconforto vado alle recensioni di questo blasonato ospedale ed effettivamente scopro ciò che non avevo letto tra le righe dei tanti. Una recensione in particolare mi colpisce: “ma devo chiamarmi – papa – per essere considerato in questo ospedale”. Effettivamente è così, senza santi non vai da nessuna parte. A rincuorarmi ancora poi sono state le ulteriori lamentele raccolte e, come ciliegina, il fatto che dove ho prenotato per i miei familiari, alla mia disdetta l’interlocutore si fa una risata esclamando: “non si preoccupi ci siamo abituati, al Gemelli funziona così, la disdetta o il rinvio all’ultimo momento è una cosa scontata e risaputa”.
“Diritto alla Sanita?’”, cancellatelo dalla costituzione, perché è solo per pochi, anzi solo per i “santi” anzi solo per il “santo padre”.
A proposito, nel pomeriggio del 2 agosto è arrivata una telefonata dal Gemelli con la quale mi chiedevano il motivo della mia assenza, senza però alcuna precedente comunicazione ufficiale, forse pensavano che avessi la “palla di vetro”.
I voti: 1 alla competenza, perché non ho avuto modo di verificarla, quindi è quasi un voto di protesta; l'1 all'assistenza, fate voi, dopo l'accaduto non potevo mettere voto migliore; il 5 alla pulizia perché effettivamente, un gran bel reparto; ai servizi 1?? fate voi, a me non hanno dato NULLA.

Patologia trattata
Stenosi spinale.
Esito della cura
Nessuna guarigione

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