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Intervento all’anca con il professor Bove
Mio padre ha avuto una crisi cardiaca subito dopo l’intervento, trattata con estrema facilità. Il giorno dopo, dopo un’altra crisi e l’intervento della cardiologa di turno (MOLTO competente e con una coscienza professionale) è stato trasferito di urgenza al Policlinico di Tor Vergata, dove dopo tre giorni è stato operato a cuore aperto per la sostituzione di una valvola e l’impianto di due bypass. La situazione cardiologica, latente, ma già evidente nelle indagini pre operatorie, è precipitata a causa dell’intervento all’anca e all’ingente perdita di sangue. L’intervento cardiaco è riuscito, ma il profilo emodinamico di mio padre era compromesso. A sei mesi dal primo intervento, dopo atroci sofferenze, un calvario che non sto qui a dettagliare, mio padre è morto. La cartella clinica redatta in maniera sommaria e reticente è emblematica del modi in cui è stato curato mio padre. A quasi un anno dalla sua morte siamo ancora impietriti e senza la forza emotiva per percorrere vie legali. Ma in me non c’è giorno in cui non mi penta amaramente di non aver convinto mio padre a farsi operare in una struttura alternativa. Il giorno prima dell'operazione all'anca mio padre è venuto a prendermi in macchina alla stazione: poche ore dopo ha iniziato a lottare per vita. E ha perso.
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