Dettagli Recensione
Ortopedia super!
Mi chiamo Serenella Calicchia, ho 63 anni e l’11 settembre sono stata operata c/o la struttura Mater Day di Roma per un intervento di protesi all’anca.
E’ andato tutto bene e mi sono trovata strabene.
Struttura perfetta, medici d’altissimo livello, personale gentile, grande pulizia.
Questo è quanto.
Mi torna però in mente un mio vecchio prof. alle superiori che era solito ripetere a noi alunni una specie di mantra che ancora mi martella: “le parole hanno un peso, un valore e vanno spese!!! Non siate stitici di parole! Usatele! Nelle relazioni interpersonali non ce lo ricordiamo mai abbastanza”
Vero, verissimo.
Non lo ricordiamo mai abbastanza...
E allora, forte anche di quell’insegnamento, penso che non sia giusto liquidare un momento umano così importante della mia vita (quale è stato, per l’appunto, questo intervento al quale, peraltro, sono arrivata con una dose indicibile di terrore) con un semplice: mi sono trovata bene.
IO LO DEVO DIRE a gran voce che il prof. PIETRO PERSIANI, il medico che mi ha operata, e’ una grande persona e un medico eccellente! Che negli incontri precedenti l’intervento mi ha spiegato ogni cosa rispondendo alle domande più assurde e strane che gli ho fatto.
IO LO DEVO DIRE che la dottoressa SAMANTHA STABILE (la dottoressa che mi ha “anestetizzata”) mi ha guidata con mano affettuosa e gentile, rincuorandomi, standomi accanto, abbracciandomi anche.
Che alla vigilia dell’intervento, mi ha telefonato privatamente a casa per tirarmi su il morale parlandomi in modo tenero e amicale perché era venuta a conoscenza della mia agitazione.
E lo devo dire CHE IO NON LA CONOSCEVO AFFATTO COSÌ COME LEI NON CONOSCEVA ME.
Non posso liquidare tutto questo con un semplice “ mi sono trovata bene”.
Un angelo.
Bellissima tra l’altro.
Come la dottoressa Lorena Martini!
IO LO DEVO DIRE che è stata semplicemente magnifica e attenta.
Certo, il mio insegnante alle superiori non aveva messo in conto la circostanza che raccomandare di “ spendere parole” a una con me, avrebbe provocato uno tsunami di emozioni!
Potrei scrivere un racconto sulla mia esperienza umana alla Mater Day.
Ne immagino perfino il titolo: DALLA 118 alla 105, STORIA DI UNA RINASCITA.
Laddove 118 era il numero della mia cameretta e 105 il numero della stanza che si trovava alla fine del lungo corridoio che ogni giorno mi facevano percorrere i mie fisioterapisti.
Bellissimi pure loro, tra l’altro.
Eh sì.
Perché alla Mater Day, lavorano persone belle oltre che brave.
E poi ti sorridono sempre.
A tutti, semplicemente, grazie.
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