Dettagli Recensione
Gamma Knife a Cotignola: Maria Cecilia Hospital
Sono stata ricoverata, per la seconda volta, al Maria Cecilia Hospital per completare un problema al nervo ottico trattato in Gamma Knife.
Mi era stato consigliato il prof. Enrico Motti dal neurochirurgo del Policlinico di Milano che mi aveva precedentemente operato.
La struttura è stata ampiamente descritta in questo portale e le immagini parlano. Non mi dilungo: è ottima.
Mi interessa invece confermare la cura che mi hanno offerto i medici che mi seguono da due anni: competenti e saldi, chiari nella comunicazione e precisi nelle indicazioni.
Sento sempre che non solo mi curano, ma mi offrono tempo e spazio per capire, chiedere, precisare. E' un luogo dove mi sento seguita autenticamente.
Il personale infermieristico che opera in Gamma Knife è attento al paziente in modo esemplare: Monica e Alina mi sono state accanto affettuosamente, comunicando con me in modo efficace e intelligente. Abbiamo parlato dell'importanza di riflettere sulla paura e sui suoi aspetti irrazionali e controllabili. Mi hanno detto: "Grazie al cielo è possibile curare il suo problema con la Gamma Knife".
Avevano ragione e poterne parlare anche con loro, oltre che naturalmente con i medici, mi ha permesso di affrontare l'intervento affidandomi alla dottoressa Laura Ventrella che, con competenza e delicatezza, mi ha fatto il trattamento senza che quasi me ne accorgessi.
Ho trovato in questo ospedale una mistura tra modernità e tradizione, competenza e umanità, che mi ha permesso di affrontare il mio problema di salute nel migliore dei modi.
Il dottor Motti ha avviato incontri in telemedicina che nulla tolgono alla sfera relazionale, anzi, sono incontri a distanza efficaci che permettono di non perdere di vista la prevenzione, componente importantissima e determinante per la mia patologia.
Grazie dottor Enrico Motti per il suo sguardo attento e rivolto al futuro, come uno scienziato deve avere.
Grazie dottoressa Laura Ventrella per la sua competenza, per la sua delicatezza umana, per la sua capacità di comprendere il paziente: ho visto che sorrideva sotto la mascherina, la sua fermezza è ottimamente mescolata alla sua simpatia.
Grazie Monica e Alina per la vostra vicinanza e la vostra sensibilità.
Siamo fortunati ad avervi.
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