Dettagli Recensione
Pronto soccorso di Lagonegro
Mio padre è arrivato al pronto soccorso di Lagonegro martedi 22 giugno 2021. Intorno alle ore 20:00, mentre era steso sul divano di casa, ha iniziato a toccarsi il labbro, successivamente lo abbiamo messo seduto e mostrava un evidente problema di rima buccale che appariva palesemente storta. A tutto ciò si accompagnava una difficoltà nell'eloquio non ascrivibile ad un problema di afasia, quanto piuttosto a una difficoltà nella pronuncia probabilmente correlabile al problema di cui avevamo appena preso coscienza. In seguito notavamo una marcata flaccidita' del braccio sinistro, in particolare alla mano, che mio padre aveva usato fino a pochi minuti prima (seppur con evidente segni di ipostenia). Insomma, tutto lasciava presagire che era in corso uno shock ischemico, che ad onor del vero sarebbe stato il secondo, dato che purtroppo mio padre aveva avuto il primo evento acuto in data 13 maggio. A dimostrazione di ciò, una volta allertato il 118, gli infermieri constatavano una crisi ipertensiva in atto con pressione 220 /110. Arrivati a Lagonegro, dopo una TC negativa mio padre veniva rispedito a casa. Ma il peggio arriva dopo, quando a mia sorella viene detto che per riportarsi suo padre a casa (secondo loro stava una meraviglia) doveva dichiarare e firmare un foglio di dimissione nel quale doveva fondamentale essere lei a dire che i familiari rifiutano l'ospedalizzazione. Nel documento che rilasciano per il ritorno a casa scrivono: no deficit di lato. Esattamente il contrario di quello che era.
Giovedì 24 giugno mio padre ritorna in PS a seguito di un altro problema e una volta là mi faccio sentire per bene, sia con la dottoressa del reparto nel quale doveva essere ricoverato e monitorato mio padre (ictus o TIA, questo prevede la prassi) e sia con la dottoressa con cui ho scambiato le prime informazioni circa la stato di mio padre appena arrivato al PS. Una volta spiegato il fattaccio e la mediocrità e negligenza con cui ci eravamo interfacciati due giorni prima, mio padre è stato ricoverato, in sostanza quindi a 48 ore da una ischemia acuta dai segnali evidenti. Rispedire a casa un paziente con ictus o TIA in corso, è inqualificabile.
Commenti
Altri contenuti interessanti su QSalute