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Frattura del femore e COVID contratto in ospedale
Nel mese di dicembre mia madre, a seguito di una frattura del femore, è stata operata nel reparto di Traumatologia, successivamente trasferita in quello di Pneumologia COVID 1 per aver contratto il virus in ospedale. Dopo un lungo periodo di degenza è stata trasferita, in condizioni molto critiche e con valori di saturazione pessimi, nel reparto di Rianimazione.
Qui è stata intubata e successivamente sottoposta ad un intervento di tracheotomia, per poi essere trasferita, dopo diversi giorni, nel reparto COVID 2 di Pneumologia, morendo dopo circa 24 ore.
In questa triste vicenda, sento il dovere di fare un elogio, anche da parte di tutta la mia famiglia, al dottor Libero Mileti e a tutto il personale del reparto Rianimazione.
Il reparto di Rianimazione è sicuramente una delle eccellenze del S. Carlo, da prendere, a nostro avviso, come modello per altri reparti dove, al contrario, non posso che esprimere un giudizio completamente negativo (salvo alcune eccezioni) per la scarsa assistenza e soprattutto assenza di umanità e capacità di ascolto.
Questa triste esperienza lascia dentro di me senz’altro tanto dolore per la perdita della mia cara mamma, ma anche tanta amarezza e rabbia per l’indifferenza dimostrata da parte di “alcuni” medici e infermieri nei confronti delle persone più fragili (anziani), viste come dei numeri.
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